Il marito di Liliana Resinovich: “Perché vorrei cremarla”

Dopo giorni di silenzio, Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha scelto di rompere gli indugi e raccontare la sua versione dei fatti a Quarto Grado, ripercorrendo le ore concitate della scomparsa della moglie e le successive indagini. Un’intervista che ha offerto nuovi spunti e riacceso i riflettori su un caso ancora avvolto nel mistero.

Visintin ha rivelato che gli inquirenti hanno frequentato la sua abitazione in più occasioni, ben oltre il giorno della perquisizione, sottolineando l’impatto psicologico che questa presenza costante ha avuto su di lui. “La sera in cui sono stato iscritto al registro degli indagati – ha detto – sono venuti quasi in forma mirata.” Ha inoltre dichiarato di non essere a conoscenza di cosa sia stato prelevato durante la perquisizione, rimandando la lettura del verbale al suo avvocato.

Un aspetto cruciale dell’intervista ha riguardato i reperti sequestrati, in particolare i coltelli rinvenuti in casa. Visintin ha voluto chiarire che si trattava di coltelli inutilizzati, riposti in scatoloni e che, secondo lui, non avrebbero potuto essere riaffilati dopo la morte di Liliana. Questo dettaglio potrebbe essere cruciale per confutare eventuali ipotesi investigative.

L’alibi della mattina della scomparsa è stato un altro punto focale. Visintin ha ribadito di essere uscito per consegnare coltelli e testare una nuova GoPro, cercando di spiegare l’assenza di riscontri nella pescheria dove avrebbe dovuto recarsi. “Mi bastava che il supermercato fosse aperto per lasciare i coltelli. Posso anche non ricordare tutto,” ha affermato, ammettendo una possibile lacuna mnemonica.

Un elemento chiave dell’indagine è il maglione giallo, simile a quello trovato sul corpo di Liliana e sequestrato dagli inquirenti. Visintin ha ridimensionato l’importanza di questo indizio, sottolineando la diffusione del capo di abbigliamento a Trieste e rivelando che anche Claudio Sterpin, l’amico di Liliana, possedeva un maglione identico.

L’intervista si è conclusa con un momento di grande commozione, quando Visintin ha espresso il desiderio di cremare i resti di Liliana. “Vorrei cremare i resti di Lilly per poterli avere con me,” ha detto, rivelando la sua profonda sofferenza e il bisogno di un ultimo contatto con la moglie scomparsa.

Le dichiarazioni di Visintin a Quarto Grado rappresentano un nuovo tassello nel complesso mosaico del caso Resinovich, offrendo nuovi elementi di discussione e interrogativi. L’inchiesta, che vede Visintin indagato, continua a fare il suo corso, con l’auspicio che la verità sulla scomparsa di Liliana possa finalmente emergere.

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