Il M5S scavalcato pure sul reddito di cittadinanza: la Lega ottiene la stretta sugli immigrati

La Lega la spunta anche sul reddito di cittadinanza. La commissione Lavoro del Senato ha approvato un emendamento presentato dal Carroccio che inserisce una stretta per la concessione dell’assegno agli immigrati: per ottenerlo dovranno presentare dei certificati del Paese di provenienza, tradotti in italiano, sulla composizione del nucleo familiare. All’indomani del voto sul processo a Matteo Salvini, dunque, la Lega dà un’altra zampata al M5S, offrendo un ulteriore argomento di scontro interno tra ala di sinistra e ala governativa: appena una settimana fa, la senatrice Paola Nugnes si era fatta promotrice di un emendamento che, invece, avrebbe voluto estendere a dismisura la possibilità di accesso degli stranieri al Rdc, portando da 10 a 2 gli anni di residenza in Italia necessari per ottenerlo.

Il marchio della Lega sul reddito di cittadinanza
Di contro la Lega ha ritirato un suo consistente pacchetto di emendamenti al decretone, che oltre al Reddito di cittadinanza contiene anche la legge su Quota 100. Una quarantina quelli che sono stati depennati in blocco, suscitando le proteste dell’opposizione, secondo cui la procedura era contraria alle indicazioni date in precedenza dal presidente, Nunzia Catalfo, cioè che il ritiro delle proposte di modifica sarebbe dovuto avvenire singolarmente. Non si sa ancora cosa contenessero quegli emendamenti, ma è facile immaginare che non vi fosse nulla di così qualificante come l’emendamento che chiede maggiori certificazioni agli stranieri per il reddito di cittadinanza. Un provvedimento che, oggi, consente alla Lega di mettere il proprio marchio a fuoco anche sulla prima battaglia di bandiera dell’alleato di governo. E che, con ogni probabilità, aumenterà i mal di pancia di Fico & co, con tutto ciò che questo comporta per un M5S sempre più disastrato.