Il fisico Franco Prodi: “Greta Thunberg è una bufala mondiale”

Fratello dell’ex presidente del Consiglio, il professor Franco Prodi è un fisico e accademico che ha dedicato tutta la vita agli studi della meteorologia e della fisica dell’atmosfera, prendendo parte a numerose commissioni di studio nazionali e internazionali. Fino al 2008 ha diretto l’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr.

Intervenuto ad una trasmissione radiofonica in onda su Punto Radio, trasmessa in diretta dall’Aula 40 del Cnr di Pisa, il professor Prodi ha detto, senza mezzi termini, che il movimento ambientalista lanciato dalla giovane svedese Greta Thunberg “è una bufala mondiale”.

Così ha spiegato la propria affermazione: “Bisogna stare attenti alla tutela dell’ambiente planetario. Il fatto di lanciare questo allarmismo basato sulla Co2 è non scientifico. Farebbero bene a studiare i giovani, a studiare di più, a studiare il ciclo cliamtico che è complesso. L’umanità sta andando dietro ai dettami dell’Ipcc (Intergovernmental Panel On Climate Change) e non è la strada della scienza. Quella del contatto fra i governi mondiali, le Nazioni Unite e diversi scienziati convocati per questo scopo”.

Prodi nega “che si possa dire con sicurezza scientifica, che la responsabilità dell’uomo (nei cambiamenti climatici, ndr) sia del 95%. Questa affermazione non ha un fondamento scientifico. Il problema è proprio questo. Non è possibile con la conoscenza attuale del sistema clima quantificare quant’è l’effetto antropico. Intanto sfatiamo l’idea che siamo solo due partiti, negazionisti e catastrofisti. C’è un partito della scienza vera che dice, attenzione, non siamo come nella meteorologia dove abbiamo le cinque stazioni, qui siamo in un sistema fisico molto complesso, che non è ancora conosciuto completamente”.

Nel dibattito durante la trasmissione il professor Antonello Provenzale (Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr di Pisa) ha confutato le tesi di Prodi: “Quando si dice che il cambiamento climatico è in atto, che c’è sempre stato certamente ma che in questo momento è particolarmente accelerato e una buona parte è dovuta ad emissione di C02 da parte umana, si parla di dati, misurati su tutto il pianeta, dati scientifici. Dopo di che quando facciamo previsioni usiamo dei modelli, qui si che entrano in gioco delle delicatezze, delle difficoltà di rappresentare dei fenomeni, per questo si fanno degli scenari e su questo è vero c’è molto da migliorare. Non si deve fare confusione, i dati ci sono, i modelli sono un’altra cosa”.

Anche Renato Colucci, ricercatore del Cnr e docente di glacologia (la scienza che studia i ghiacciai) ha contestato le tesi di Prodi: “Cosa sta succedendo è cominciato diverso tempo fa, ora se ne cominciano a veder i risultati più eclatanti. Ad esempio la riduzione parossistica dei ghiacciai alpini, metri e metri di ghiaccio antico ogni estate, evidenze inoppugnabili. Basta confrontare le foto anche di solo cinque anni fa per vedere la riduzione. Il rischio è di avere tra alcuni decenni una catena alpina con ghiacciai che saranno solo un ricordo, resteranno poche tracce sul Monte Bianco o sul Monte Rosa e poco più.”