“Il DNA di Sempio in quel punto”: l’avvocato Lovati spiazza tutti
Durante l’ultima puntata di Quarto Grado, un’affermazione sorprendente ha riacceso l’attenzione sul caso di via Pascoli, che vede coinvolto Alberto Stasi e, più recentemente, Andrea Sempio. L’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio, ha dichiarato che “nel Fruttolo c’è il DNA del mio assistito”, suscitando scalpore e curiosità tra gli addetti ai lavori e il pubblico.
Tuttavia, Lovati ha precisato che questa affermazione non si basa su dati scientifici, bensì su un sogno, descritto come un incubo, che avrebbe visto la presenza del DNA di Sempio nel vasetto di yogurt. Un’affermazione che, pur priva di valore legale, si inserisce in un momento cruciale delle indagini, quello dell’incidente probatorio appena iniziato, che potrebbe influenzare l’andamento del processo.
Il legale, noto per il suo approccio simbolico e visionario, ha più volte utilizzato narrazioni oniriche per interpretare il caso. In passato, Lovati aveva raccontato sogni in cui Chiara Poggi scopriva un “segreto inconfessabile” e veniva uccisa da un sconosciuto, narrazioni alternative che hanno alimentato il dibattito sulla possibile innocenza di Stasi, anche se finora prive di riscontri ufficiali.
Secondo Lovati, l’unico modo per riaprire il caso sarebbe parlare di “concorso”: egli sostiene che sulla scena del crimine c’era più di una persona e che le impronte trovate confermerebbero questa ipotesi. La sua versione dei fatti suggerisce che Sempio non avrebbe agito da solo e che solo attraverso nuovi esami potrebbe emergere la verità.
Il caso Garlasco è tornato sotto i riflettori anche sul piano legale. Lo scorso 12 giugno, presso la caserma dei carabinieri di Milano, è iniziata la prima fase dell’incidente probatorio disposto dalla Gup di Pavia, Daniela Garlaschelli. Gli esperti incaricati, tra cui la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, hanno preso in custodia i reperti, tra cui il vasetto di yogurt Fruttolo, simbolo del mistero irrisolto.
Alla consegna hanno partecipato anche i consulenti delle parti, tra cui Luciano Garofano e Marzio Capra, rappresentanti della famiglia Poggi. L’apertura dei reperti è prevista per il 17 giugno, quando verranno eseguiti gli accertamenti irripetibili che potrebbero avere un peso decisivo nel processo futuro.
L’attenzione di tutti è puntata proprio sul vasetto di Fruttolo: se dalle analisi emergessero tracce genetiche di Andrea Sempio, lo scenario legale potrebbe cambiare radicalmente. In assenza di tali tracce, invece, l’incubo di Lovati rimarrà solo un sogno inquietante, in un caso che, dopo 18 anni, continua a dividere opinioni e a far discutere l’Italia intera.