Il delirio di De Magistris: «Processate Salvini per crimini contro l’umanità»

 

Ci mancava anche Luigi De Magistris. Il sindaco di Napoli, finito il Ferragosto, indossa gli abiti del buonista pro-migranti e interviene sul caso della Open Arms. Stavolta il ministro dell’Interno Matteo Salvini non è l’unico obiettivo del primo cittadino. A finire al centro dell’invettiva, anche Luigi Di Maio: «Commettono crimini contro l’umanità, per Salvini e Di Maio un voto vale più di una vita».

Commentando l’attuale situazione della Open Arms, De Magistris passa subito a parlare di “sequestro di persona”. Non contento, il sindaco di Napoli accusa il governo gialloverde di illegalità, disumanità e anche di sadismo. In un breve intervento sulla propria pagina Twitter, De Magistris invoca il processo. «Il sequestro di persone sulla Open Arms a Lampedusa dimostra il livello di illegalità, crudeltà, disumanità e sadismo a cui è giunto il governo», dice.«Devono essere processati per crimini contro l’umanità e per la morte di tante persone. Per Salvini e Di Maio un voto vale più di una vita!».

De Magistris, il web lo zittisce
Ma gli utenti lo zittiscono. Il suo post ha avuto una valanga di commenti al vetriolo. Scrive Katia: «Sequestro: delitto doloso consistente nel privare illecitamente qualcuno della libertà individuale per un periodo di tempo”. E quindi, se non faccio entrare uno sconosciuto a casa mia, e questo staziona fuori dalla porta e insiste, io lo sto sequestrando? Ma si vergogni». Mentre Ciro rincara la dose: «Ma parliamo dei conducenti dei bus che a #Napoli multano una donna incinta che era su autobus perché in procinto di partorire. L’azienda trasporti è controllata cento per cento dal comune, @demagistris. Nulla da dire? Il fatto non è il tuo? Sei sindaco fai il sindaco almeno un giorno su sette?». E Cammy osserva: «Non hai le idee chiare la Open Arms ha effettuato un sequestro tenendo per 15 giorni i clandestini ostaggi del loro piano politico. Se ne sono infischiati della salute, della loro incolumità. Potrebbero già essere tutti a terra in altri porti non italiani».