“Hanno trovato la mamma”. Saman Abbas, svolta clamorosa nel caso: dov’era

Saman Abbassvolta nelle indagini. Torniamo a parlare della ragazza ammazzata dalla sua famiglia a Novellara. Per l’omicidio e l’occultamento di cadavere una buona parte della sua famiglia è stata indagata e infine condannata, tra tutti il padre e la madre. I fatti risalgono alla notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021. Per futili motivi la ragazza viene ammazzata dalla sua famiglia, quella che l’ha messa al mondo e di base avrebbe dovuto proteggerla.

La ragazza voleva solo una cosa, tanto semplice quanto impossibile per una famiglia integralista come la sua: andarsene di casa e vivere col fidanzato che amava. Dopo averla uccisa quindi, il padre e la madre, il giorno dopo, salgono su un aereo da Milano Malpensa per tornare nella loro nazione natia, il Pakistan. Da qui, dopo le indagini in Italia, compaiono sui tabelloni dei ricercati dall’Interpol in tutto il mondo, specialmente nei paesi arabi.

Saman Abbas, svolta nelle indagini: colpo di scena dal Pakistan

Saman Abbas, svolta nelle indagini: colpo di scena dal Pakistan

Qualche mese dopo il padre di Saman Abbas viene individuato proprio in Pakistan e quindi arrestato ed estradato per comparire di fronte al giudice penale di Reggio Emilia, dove si è tenuto il processo sulla morte della ragazza. Della moglie nessuna traccia, almeno fino ad ora. È notizia di queste ore invece che la donna è stata arrestata, anche lei in Pakistan.

Saman Abbas, svolta nelle indagini: colpo di scena dal Pakistan

Tutto merito del procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci che non ha mai smesso di cercarla. Il magistrato si è sempre tenuto in contatto con gli agenti dell’Interpol e quindi a quelli pakistani. Finalmente la donna è stata arrestata ed estradata. Ora Nazia Shaeem verrà portata prima di fronte ai giudici di Islamabad per iniziare l’iter di estradizione (una cosa che può durare qualche mese in effetti).

A quel punto la donna sarà portata di fronte ai giudici italiani con l’accusa di essere stata l’esecutrice materiale della morte della figlia Saman. La motivazione, secondo l’accusa, sarebbe relativa al fatto che la 18enne si sarebbe rifiutata di accettare le nozze combinate dai familiari. I responsabili, almeno secondo la procura sono: i genitori e lo zio Danish Hasnain. Assolti invece i due cugini finiti a processo.