“HANNO PARLATO”. SVOLTA NEL CASO DELLA PICCOLA KATA
Dov’è Kataleya Alvarez? Che fine ha fatto la bimba di origini peruviane di soli 5 anni, che sembra essere stata inghiottita nel nulla da ormai otto giorni? Solo sabato scorso, abbiamo appreso della sua scomparsa e la notizia, trattandosi di una minore, ha iniziato a diffondersi molto rapidamente.
A lanciare l’allarme è stata la madre 25enne della bambina, Katrina Alvarez, che, intorno alle 15:00 di sabato 10 giugno, rientrata da lavoro, si è accorta della scomparsa della figlia che aveva lasciato in custodia al fratello e alla cognata. La famiglia di Kata risiedeva nello stabile dell’ex hotel Astor, a Firenze, occupato abusivamente da settembre scorso.
Le ricerche, condotte dalle forze dell’ordine, cui si sono uniti i volontari della protezione civile, sono scattate immediatamente, setacciando senza sosta le zone limitrofe allo stabile poiché è da qui che si sono perse le tracce della bambina.
Con disperati appelli, rilasciati a Chi l’ha visto? che, da anni, si occupa dei casi più efferati di scomparsa, i genitori di Kata hanno rivolto ai telespettatori l’invito a collaborare, pur di ritrovare sana e salva la loro figlioletta anche perché il tempo sta scorrendo inesorabilmente.
Pare che ci sia finalmente una svolta nel caso della piccola Kata in quanto qualcuno ha fatto delle dichiarazioni davvero clamorose.
Sin da subito, l’ipotesi dell’allontanamento volontario di Kata dopo un bisticcio con un cuginetto, ha ceduto il posto ad una ben più agghiacciante, che gli inquirenti stanno vagliando attentamente: quella del sequestro della minore. Il 10 giugno è accaduto un qualcosa di davvero molto importante. I due giovani genitori di Kata sono stati ascoltati dagli inquirenti in procura e gli atti sono stati secretati. Forse per paura di ritorsioni nei loro confronti, è stato deciso che venissero trasferiti in un altro alloggio, differente rispetto all’ex hotel Astor in cui abitavano.
Si ipotizza un rapimento per un regolamento di conti tra bande, mentre, in un recente sopralluogo del servizio scientifico dei carabinieri nello stabile, è stato prelevato lo spazzolino da denti usato dalla piccola, in modo da poterne ricavare il Dna, inserirlo in banca dati e confrontarlo con eventuali altre tracce della piccola.
Il papà di Kata ha parlato. Miguel Angel Ramon Chiclio Romero ha raccontato agli inquirenti il timore che “qualche nostro vicino sappia qualcosa ma non parli”, aggiungendo che “la guerra tra bande per la gestione del pagamento delle stanze ha rovinato i rapporti. E in mezzo forse c’è finita proprio Kata“. Parole decisamente forti, quelle del padre di Kata, scarcerato con obbligo di firma per poter star vicino alla famiglia in questo delicato momento. Il racket delle camere sarebbe gestito bande di peruviani e un clan di romeni. Dopo le confessioni di Miguel, alcuni suoi connazionali hanno fatto altrettante dichiarazioni, ma, nel loro caso, hanno accusato proprio lui e la moglie di essere coinvolti nel business del pizzo da 500 euro al mese chiesto per le stanze nel complesso.
Le indagini della Procura e dei carabinieri, al momento, si concentrano su una faida legata al racket delle stanze. Per gli investigatori è possibile che Kata sia stata portata via dopo essere stata nascosta in un trolley o un borsone, che potrebbe anche essere stato lasciato per un po’ nei locali del condominio vicino allo stabile, per poi essere caricata su un’auto, forse proprio nel cortile. Stando a due testimonianze, Kata è stata portata via nel cortile sul retro dell’ex hotel. A rendere lo scenario ancora più agghiacciante sono le dichiarazioni di alcuni residenti,
“Una volta a settimana dall’Astor spediscono le valigie con dei furgoni bianchi”, hanno detto. Dopo la rinuncia dell’incarico da parte dell’avvocato della madre di Kata, Daica Rometta, per reiterate interferenze esterne, e dopo il falso allarme lanciato da un commento, poi cancellato, secondo cui Kata si troverebbe in Germania, è evidente che il caso della scomparsa della piccola sta prendendo una piega davvero assurda. Dopo che il padre ha parlato e che i vicini hanno fatto altrettanto, è possibile che siamo dinnanzi ad una svolta decisiva sul caso. Presto saremo pronti a fornirvi i dovuti aggiornamenti.