“Hanno arrestato don Nicola”. Fabiana morta a 32 anni, svolta choc sul caso

Un velo di lutto e incredulità avvolge la comunità pugliese dopo la tragica morte di Fabiana Chiarappa, 32 anni, soccorritrice del 118 e stimata rugbista. La vicenda, inizialmente presentata come un incidente stradale autonomo, ha assunto contorni drammatici con l’arresto di don Nicola D’Onghia, il parroco 54enne della zona, posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta.

La notizia dell’arresto ha scosso profondamente la comunità, già provata dalla perdita di Fabiana, una figura molto amata e rispettata. La giovane donna, oltre al suo ruolo di soccorritrice, era un’atleta appassionata e attiva nel mondo del rugby, militando nel Bears Rugby Capurso e nel Bisceglie Rugby. Entrambe le squadre hanno espresso il loro dolore e vicinanza alla famiglia attraverso numerosi messaggi di cordoglio, testimoniando l’affetto e la stima che Fabiana aveva conquistato.

Il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ha espresso il suo profondo cordoglio attraverso un toccante messaggio su Facebook: “Una tragedia che lascia senza parole. La scomparsa di Fabiana Chiarappa, giovane atleta del Bisceglie Rugby, vittima di un incidente stradale, ci addolora profondamente. La nostra vicinanza e il nostro affetto alla sua famiglia, ai suoi amici e alla grande famiglia del Bisceglie Rugby. A nome della Comunità, ci stringiamo attorno a loro”.

L’incidente, che ha causato la morte di Fabiana, si è verificato la sera del 2 aprile lungo la strada statale 172 tra Turi e Putignano. La giovane, in sella alla sua moto Suzuki SV 650, stava facendo ritorno a casa quando ha perso la vita. Le prime ricostruzioni parlavano di un incidente autonomo, ma le successive indagini hanno ribaltato questa ipotesi, portando all’arresto di don Nicola D’Onghia.

Secondo le prime ricostruzioni, il parroco, alla guida della sua Fiat Bravo, avrebbe percepito un rumore proveniente dal pianale dell’auto, ma non si sarebbe reso conto né della presenza della motocicletta né di aver investito qualcuno. Il sacerdote si era presentato spontaneamente ai carabinieri il giorno successivo all’incidente, raccontando la sua versione dei fatti.

L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal tribunale di Bari e eseguita dai carabinieri, è motivata dal rischio di inquinamento delle prove e dalla possibilità di reiterazione del reato, come si legge nella nota ufficiale. Le indagini sono ora in corso per fare piena luce sulla dinamica dell’incidente e chiarire le circostanze che hanno portato alla morte di Fabiana Chiarappa. La comunità attende con ansia e dolore l’esito delle indagini, sperando che la verità possa fare chiarezza su questa tragica vicenda.

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