Guerra Ucraina: Auchan, Decathlon e Leroy Merlin restano in Russia. Kuleba chiede il boicottaggio

Da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina sono moltissime le aziende che hanno abbandonato la Russia. Secondo quanto emerge da un monitoraggio stilato dall’Università di Yale sarebbero circa 450. Eppure c’è chi tra le realtà della grande distribuzione organizzata, ma non solo, ha scelto di restare: si tratta in particolare delle francesi Auchan, Leroy Merlin e Decathlon.

Di quest’ultime il ministro degli Esteri Kuleba ha chiesto il boicottaggio.

Tre grandi aziende sono restate in Russia: l’Ucraina chiede il boicottaggio
Il ministro Kuleba attraverso un tweet condiviso il 26 marzo, rivolgendosi in particolare al gruppo Auchan, ha lanciato a clienti e partner un chiaro e inequivocabile messaggio ossia quello di non sostenere chi “fa profitti con il sangue”: “Rifiutando di porre fine alle attività commerciali in Russia, Auchan Holding fa la scelta consapevole di sponsorizzare ulteriormente le atrocità russe in Ucraina e realizzare profitti di sangue.

Invito tutti i clienti e partner in tutto il mondo a boicottare”

Quali altre realtà non hanno ancora abbandonato Mosca?
Oltre alle sopra citate aziende, altre realtà tra cui anche delle italiane sono rimaste a Mosca: tra queste si segnalano le cinesi Alibaba, Huawei, ma anche Xiaomi e Lenovo. Tra le italiane delle quali si segnala ancora la presenza Russia sono incluse Unicredit o ancora Pirelli. Quest’ultima ha cambiato nelle ultime settimane partnership passando da Rostec, oligarca vicino a Putin a Niir.

Infine Barilla ha mantenuto la sua produzione limitatamente ad un mercato locale. L’azienda ai microfoni di just food ha affermato: “La situazione attuale è che abbiamo una produzione locale per il mercato locale”.