Guerra Russia-Ucraina, l’Italia potrebbe arruolare volontariamente i cittadini in caso di conflitto armato

Si è aperto stamane il secondo giorno di guerra in Ucraina, che nella giornata di ieri ha subito, di fatto, l’invasione da parte della Russia. Era dal 1939 che non si verificava un episodio del genere in Europa. In quell’occasione Russia e Germania invasero la Polonia, dando poi avvio alla Seconda Guerra Mondiale. Adesso lo scenario non sembra essere tanto diverso. La Nato e i suoi Alleati hanno già minacciato pesantissime sanzioni contro Mosca.

Nonostante tutto proseguono i bombardamenti sulla capitale Kiev. Questa mattina sono state udite diverse forti esplosioni e si pensa che gli ucraini abbiano abbatuto un aereo russo o un missile. Secondo quanto riportano diverse fonti di informazioni, anche i media italiani, Kiev potrebbe cadere in mano russa nel giro di poche ore. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha deciso di rimanere in città. E sono già ingenti le perdite umane provocate dal conflitto.

Italiani si potrebbero arruolare?
In queste ore gli Alleati della Nato stanno decidendo sul da farsi. Sarebbe già pronto un pacchetto di pesantissime sanzioni appunto, già messo a punto dagli Stati Uniti d’America e dalla stessa Unione Europea. Obiettivo delle sanzioni è quello di provocare ingenti danni economici a Mosca: si tratta di una soluzione “diplomatica” che solitamente viene scelta al posto di un attacco militare.

Ma che cosa accadrebbe se il conflitto si allargasse ad altre nazioni? L’Italia ne sarebbe coinvolta? Essendo un partner Nato l’Italia si troverebbe in prima linea nel conflitto, fornendo magari supporto logistico alle missioni. Il nostro ordinamento giuridico prevede, in rari casi, che si possa procedere all’arruolamento in caso di penuria di personale militare, guerra o crisi internazionale. Bisogna tenere presente che nel nostro Paese la leva non è più obbligatoria.

Ma chi potrebbe arruolarsi quindi? Secondo quanto riferisce Tvzap, non sarebbero arruolati in quel caso i cittadini dai 17 ai 45 anni che presentino almeno una di queste condizioni: figlio o fratello di militare deceduto in guerra, fratello di militare deceduto durante la prestazione del servizio, vedovo o celibe con prole, arruolati con prole, unico fratello convivente di disabile non autosufficiente, primo figlio maschio di genitore invalido per servizio o caduto in servizio, rinvii per motivi di studio, terzo (o successivo) figlio maschio se (almeno) due fratelli avevano già assolto completamente il servizio di leva, responsabile diretto della conduzione di impresa familiare e chi ha difficoltà economiche o familiari con responsabilità lavorative. Chi dovrà arruolarsi inoltre dovrà superare la visita medica.