Guerra in Ucraina, 30 euro al giorno per i profughi che arrivano in Italia: cosa prevede l’ordinanza

La guerra in Ucraina sta causando anche una gravissima crisi umanitaria. Da ogni parte d’Italia è gara di solidarietà. C’è chi dona ai civili ucraini medicine e generi alimentari, chi aiuta i bambini regalando loro i giocattoli e chi fornisce vestiario e coperte per ripararsi dal freddo.

Non mancano neppure le storie a lieto fine, quelle di ucraini scappati dalla guerra che sta devastando la propria patria e che in Italia hanno trovato accoglienza presso parenti, amici o semplici sconosciuti. Lo testimonia la storia del miliardario russo che nella sua villa in Toscana ha accolto due famiglie ucraine, ma anche Alessio che ha guidato per 2000 km pur di raggiungere i suoi nipoti e portali in salvo.

Tuttavia, non mancano neppure i profughi presi in carico dalle associazioni di volontariato e quelli che si trovano nelle strutture dei sistemi Cas e Sai del Viminale. Una nuova ordinanza della Protezione Civile stabilisce aiuti concreti per sostenerli: di cosa si tratta?

Guerra in Ucraina, la nuova ordinanza per aiutare i profughi
Per aiutare i profughi ucraini che scappano dal conflitto e arrivano in Italia, la Protezione Civile ha pensato a un’ordinanza precisa.

Sono circa 71.940 i profughi che finora hanno raggiunto il nostro Paese. 277 i minori non accompagnati.

Per circa 60mila persone che hanno trovato autonoma sistemazione, l’ordinanza prevede un contributo di 600 euro al mese, per un massimo di 900 euro per nucleo familiare. L’aiuto potrà essere erogato per un periodo di 3 mesi a partire dall’ingresso in Italia e potrà proseguire fino al 31 dicembre 2022.

Il decreto Ucraina, inoltre, ha esteso a un totale di 15mila i posti di accoglienza attivati attraverso il Terzo settore e per opera degli istituti religiosi. Per l’accoglienza in questa rete verrà stanziata una quota di 30 euro al giorno a persona.

Infine, per aiutare le famiglie che accolgono i profughi è previsto un sostegno per l’aumento delle spese a cui far fronte, dalla spesa alle bollette. Previsti poi 152 milioni di euro da stanziare nel corso di tutto il 2022 e da destinare alle Regioni, in base al numero di persone accolte.