Gubbio, dal Comune la fatwa contro i commercianti che vanno al comizio di Salvini

 

“Il post di un dipendente del Comune di Gubbio su chi era andato alla manifestazione di Salvini al teatro era pubblico ed è stato condiviso da più persone e poi è stato cancellato. I commercianti lo hanno visto e si sono allarmati. Noi aspettiamo il Consiglio comunale di domani per esporre la questione, il fatto è grave. Per molto tempo in Umbria ci si era abituati a questo tipo di linguaggio, noi riteniamo che non la debbano passare liscia”. Lo dice Virginio Caparvi, segretario nazionale della Lega Umbria, che in un video su Facebook ha denunciato un post contro i commercianti che la scorsa settimana hanno assistito al comizio del leader della Lega Matteo Salvini a Gubbio.

Un post di cui tutta la città parla e discute animatamente. Nel video su Facebook Caparvi racconta che “un dipendente comunale scrive un post vergognoso” e ne legge il testo: ”Osserverò chi andrà a teatro a farsi abbindolare da ‘Coso’ (dove Coso sarebbe Salvini), non mi servirò nei loro negozi, boicotterò le loro attività, toccarli nel portafoglio l’unica cosa che comprendono”. “Nel post – aggiunge Caparvi – arriva un commento di una professoressa che scrive ‘ti seguo a ruota, vista la repulsione che ho per l’essere in questione, questo vale per tutti i suoi adepti, mandami in privato l’elenco”. “La terzietà di un dipendente pubblico deve essere sacra – sottolinea ancora Caparvi – Perché poi a qualcuno potrebbe venire il dubbio che chi ha davanti lo abbia già schedato politicamente e magari la paura di subire un trattamento diverso”.

Dopo il post, spiega, “tanti commercianti ci hanno cercato perché arrabbiati: ci hanno detto che non è più tollerabile assistere a un clima così avvelenato. Adesso che c’è aria di cambiamento in giro qualcuno cerca di ricorrere alle peggiori bassezze. Innanzitutto vogliamo tutelare chi è stato colpito da questa ‘fatwa’ non possiamo pensare che il voto del 27 ottobre possa mette in difficoltà chi lavora ogni mattina”.

Nel video Caparvi chiede ”cosa ne pensa l’amministrazione Stirati”, e ”visto che la professoressa è vicina ad ambienti di Confcommercio Gubbio, cosa pensa la Confcommercio di Gubbio di fronte a queste esternazioni intimidatorie”. “Sentiamo che dirà il sindaco su questa lista di proscrizione – prosegue Caparvi – Ovviamente minimizzeranno e diranno che la sinistra non c’entra. Non oso immaginare che cosa sarebbe successo a parti inverse. Se qualcuno della Lega avesse detto cose del genere avrebbero tirato in ballo le leggi razziali. Sta di fatto che noi queste cose non le facciamo ed è giusto che chi le fa venga richiamato all’ordine”.