Gretta Vedler è morta: il corpo della modella anti-Putin trovato in una valigia

Gretta Vedler è morta. La modella russa, che più volte si è dichiarata anti-Putin, era scomparsa da oltre un anno. Il suo cadavere è stato ritrovato in una valigia lo scorso 15 marzo. Ad ucciderla, secondo le indagini, è stato il fidanzato e non c’entra nulla la sua posizione politica.

Gretta Vedler è morta
Scomparsa da oltre un anno, la modella Gretta Vedler è stata ritrovata morta. Lo scorso 15 marzo, il suo corpo senza vita è stato rinvenuto all’interno di una valigia. Poco prima della sua sparizione, la ragazza di era schierata apertamente via social contro il presidente Vladimir Putin. E’ per questo che, in un primo momento, la scomparsa è apparsa parecchio ambigua. Nello specifico, Gretta aveva dichiarato che “la sua spinta a migliorare l’integrità della Russia sarebbe finita in lacrime“, definendolo uno “psicotpatico“.

Gretta uccisa dal fidanzato
Dopo il ritrovamento del suo cadavere, il Comitato Investigativo russo ha scoperto che ad averla uccisa è stato il fidanzato Dmitry Korovin. Quest’ultimo l’avrebbe fatta fuori strangolandola, dopo una lite nata per una questione di soldi. Prima che il ragazzo confessasse il misfatto, si credeva che nella scomparsa di Gretta Vedler ci fosse un collegamento con il regime di Vladimir Putin. Ad oggi, invece, si può ritenere che la morte della modella non abbia nulla a che vedere con la sua posizione politica.

Il corpo di Gretta chiuso in una valigia
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, Dmitry Korovin ha ucciso Gretta Vedler e poi ha dormito con il cadavere della ragazza chiuso in una valigia per tre notti. In un secondo momento, l’uomo ha viaggiato con il corpo della modella per 400 chilometri. Infine, l’ha scaricato nel bagagliaio di un’auto a Lipetsk, in Russia. Nel frattempo, per far credere che fosse ancora viva, continuava ad utilizzare i suoi social, postando scatti più o meno credibili.

Korovin è stato smascherato grazie ad un amico ucraino di Gretta, che ha suggerito ad un altro amico comune di Mosca di denunciare la scomparsa della modella.