Governo e giornali di sinistra nascondono i dati sugli sbarchi degli immigrati (video)

Da un mese gli sbarchi di clandestini in Italia si sono moltiplicati: dopo il cambio di governo in Italia hanno ripreso vigore le ong, hanno ripreso vigore gli scafisti, hanno ripreso vigore i trafficanti degli schiavi. Oggi si registrano due nuovi sbarchi “autonomi” a Lampedusa. Due barchini, con a bordo 15 e 16 clandestini, tutti di nazionalità tunisina, sono arrivati in porto. Salgono così a undici gli sbarchi sull’isola da sabato sera con oltre 200 arrivi. Lampedusa è pienissima: al via i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa dopo gli oltre duecento arrivi nelle ultime 24 ore. In cinquanta hanno già lasciato il centro di accoglienza di contrada Imbriacola per raggiungere Porto Empedocle, con un pattugliatore della Guardia di finanza. Altri 90 lasceranno l’isola con il traghetto di linea per Porto Empedocle con arrivo in serata. Restano così in 190 circa all’hotspot su una capienza di 95 persone. Ma la cosa più grave è che i tg di ogni colore tendono a censurare la nuova invasione, come peraltri fanno i mass media sia in Germania sia in Svezia, dove è praticamente proibito denunciare o rendere noti i crimini degli immigrati: “Il dato è pazzesco. I numeri ad oggi dicono che in sole tre settimane questo governo rosso ha aumentato gli sbarchi del 152% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A fronte dei 947 sbarchi con il ministro Salvini, ora siamo a 2400, con il ministro Lamorgese di cui non si hanno notizie: non parla, non fa, non dice, non racconta…”. Insomma, ”hanno deciso di trasformare l’Italia in un campo profughi”, ha commentato Matteo Salvini in diretta Fb da Cascia. Poi ci sono quelli che, espulsi, se ne fregano dei provvedimenti italiani e tornano impuniti, e solo qualche volta vengono beccati: con l’accusa di inosservanza del decreto di espulsione da territorio nazionale i carabinieri hanno arrestato a Marsala, in provincia di Trapani, Mohamed Mrgali Toher, 22 anni. Al termine degli accertamenti eseguiti nel centro di permanenza per i rimpatri di contrada Milo, infatti, è emerso che il giovane, sbarcato a Pantelleria, era già destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal prefetto di Livorno nel febbraio del 2018. Dopo le formalità di rito è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria per le procedure di rimpatrio.