“Gliel’hanno fatta baciare!”. Greta arrestata in Israele, cosa l’hanno costretta a fare
Cresce la tensione tra Turchia e Israele dopo le testimonianze di alcuni attivisti turchi rilasciati nelle ultime ore, che denunciano gravi maltrattamenti e condizioni disumane durante la detenzione nelle carceri israeliane. Le dichiarazioni, trasmesse dall’emittente Cnn Turk, rischiano di alimentare un nuovo fronte diplomatico tra i due Paesi, già scossi dal blocco delle imbarcazioni della Flotilla dirette a Gaza.
Tra le testimonianze più sconvolgenti spicca quella di Ersin Celik, noto attivista turco, che ha raccontato di aver assistito a presunti abusi nei confronti di Greta Thunberg, giovane attivista svedese e simbolo globale della lotta contro il cambiamento climatico, presente nella spedizione umanitaria. “L’hanno trascinata a terra, l’hanno costretta a baciare la bandiera israeliana. Greta è solo una bambina”, ha dichiarato Celik, visibilmente scosso. La giovane attivista non ha ancora rilasciato commenti ufficiali, ma le accuse, se confermate, potrebbero scatenare un caso diplomatico di vasta portata.
Un’altra attivista, Ikbal Gurpınar, ha descritto le condizioni di detenzione: “Ci hanno fatto aspettare ore sotto il sole, senza acqua e senza cibo. Sui muri della prigione israeliana c’erano scritte in arabo, nomi di figli lasciati da detenuti dal 2019. Ora capisco meglio cosa significa Gaza”. Le testimonianze evidenziano un quadro di deprivazione e sofferenza che alimenta l’indignazione internazionale.
Un giovane attivista ha inoltre riferito di pratiche intimidatorie notturne: “Alle 3 del mattino venivamo svegliati con cani e cecchini nelle stanze. Ogni due ore ci impedivano di dormire. E noi, cittadini con assistenza diplomatica, possiamo solo immaginare cosa subiscono i palestinesi”. Queste rivelazioni sottolineano le condizioni estreme in cui si trovano i detenuti, alimentando le preoccupazioni sulla tutela dei diritti umani nelle carceri israeliane.
Le testimonianze si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra Turchia e Israele, aggravato dallo stop alla Flotilla per Gaza, fermata in acque internazionali. La missione umanitaria aveva come obiettivo la consegna di aiuti alla popolazione civile della Striscia, ma è stata bloccata dalle autorità israeliane, alimentando accuse di repressione e violazioni dei diritti umani.
Al momento, le autorità israeliane non hanno rilasciato commenti ufficiali sulle accuse, lasciando aperto il dibattito internazionale. La vicenda potrebbe aprire a interrogazioni parlamentari nei Paesi coinvolti e a pressioni diplomatiche, soprattutto considerando la presenza di figure di rilievo come Greta Thunberg a bordo della spedizione.
Mentre si attendono verifiche indipendenti, le testimonianze degli attivisti continuano a fare il giro dei media regionali e internazionali, alimentando un clima di forte tensione e di crescente attenzione sulla situazione a Gaza e sui diritti umani nelle carceri israeliane.