Giuseppe Conte gioca sporco contro Meloni: “Le elezioni non le decidono gli Usa”

 

“Le elezioni italiane non le decide l’ambasciata americana”. A DiMartedì, su La7, va in onda il processo a 360 gradi contro Giorgia Meloni. E Giuseppe Conte alimenta a spron battuto la discussione condendola pure con qualche elemento complottista, che a sinistra non guasta mai considerato come il tema del rischio-fascismo sia sempre gettonatissimo.

Il risultato delle elezioni regionali in Sardegna, con la grillina Alessandra Todde sostenuta da M5s e Pd vincente sul sindaco di Cagliari Paolo Truzzu per il centrodestra è solo lo spunto iniziale. L’occasione è feconda per rilanciare il tema delle manganellate in piazza sugli studenti pro-Palestina, con Conte che imperversa: “Se sono a volto scoperta e pacifico non ti permetti di assecondare queste cose”, rimbrotta la presidente del Consiglio.

“Ma sa cosa dicono i giornali? – la butta lì Floris, provocatoriamente – Anche se si uniscono Pd e 5 Stelle, la Meloni sta tranquilla perché lei, dal momento che garantisce una posizione sugli Esteri in cui l’Italia che sta con la Nato, sta con gli Stati Uniti, su quello è blindata. Conte non arriverà mai, perché con le sue teorie sull’Ucraina, sulla pace…”.

“Io sono un libero cittadino, oltre che un politico, e sono convinto che le libere elezioni in Italia non le decida l’ambasciatore americano in Italia”. Timido applauso in studio, con il pubblico forse spiazzato dal ricorso a un’arma dialettica così estrema.

La serata di Conte, peraltro, si era aperta con un altro attacco ad alzo zero contro la premier. Quando la regia di La7 manda in onda il comizio finale della Meloni a Cagliari, ricco di battute contro l’opposizione, il leader pentastellato gigioneggia: “Floris, vuole un commento? Mi sta provocando? Non lo so, lei ha un posto libero per una comica introduttiva per il suo programma? A me sembra un atteggiamento inappropriato per un presidente del Consiglio, mi ha colpito molto”.