“GIULIA, QUESTO È PER TE”. IL GESTO FA PIANGERE L’ITALIA INTERA

 

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta  si erano conosciuti nelle aule di ingegneria Biomedica di Padova, tra una lezione e l’altra. La loro storia d’amore, terminata dopo due anni per volere della 22enne, era iniziata lì. Purtroppo Giulia non c’è più e ieri , fatta fuori proprio per mano di chi è stato il suo ragazzo.  Ieri è stato fatto un gesto che ha commosso l’Italia intera.

Giulia ha ottenuto la laurea alla memoria in ingegneria biomedica nell’università di Padova. La studentessa di Vigonovo,  barbaramente accoltellata,  quando le è stata tolta la vita, aveva già  completato la tesi,  che avrebbe dovuto discutere il giovedì.    Purtroppo non potrà esaudire il suo sogno fisicamente ma  dall’alto, dal Paradiso, la sua pergamena l’ha ricevuta.  La cerimonia è avvenuta nell’aula magna del Bo, alla presenza di papà Gino,  della sorella Elena e del fratello Davide. Non potevano mancare il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia, Silvia Todros.

La rettrice dell’università di Padova, Daniela Mapelli, ha aperto la cerimonia di conferimento della laurea alla memoria a Giulia con un toccante invito rivolto ai presenti, quello di provare a regalare un sorriso a Giulia, che lei non ha mai conosciuto di persona ma solo attraverso le parole dei professori dell’ateneo e di papà Gino. Sulla base di quanto da loro appreso, “Giulia sapeva lasciare un segno nelle persone che incrociava, era sorridente e interessata, era un primo violino: per noi docenti, il punto di riferimento quando facciamo lezione. Giulia era anche una figlia, una sorella, un’amica preziosa”.

Papà Giulio si è spesse volte chiesto che senso avesse conferimento della laurea alla memoria, trovando le risposte nella sua Giulia, in quello che lei ha fatto e che sta facendo per gli altri. A parlare anche la nonna della studentessa di Vigonovo, Carla Gatto, è apparsa visibilmente emozionata, mentre la ministra dell’Università e della ricerca ha definito la laurea post mortem  meritatissima e dovuta.

Sono un colpo al cuore le parole della sorella Elena Cecchettin,  che ha detto: “Cara Giulia, mia dolce Giulia, tu non sai quanto io sia fiera di te, ti ho sempre ammirato tanto per come eri, carina dolce e sveglia, ti ho sempre visto come un piccolo genietto. Dicevi sempre di non avere memoria, però guarda cosa sei riuscita a fare: sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l’hai fatta alla grande”, chiosando: “”Nella tua breve vita sei riuscita a insegnarmi tanto e ora posso dirlo, senza che tu mi dica che non è ancora vero: complimenti ingegnere”.   Giulia, da lassù, sta sicuramente sorridendo,  con la sua laurea tra le mani ma questo mondo le deve giustizia,  così come la deve a tutte le altre giovani donne, divenute degli angeli, per mano di chi diceva di amarle, non credete?