Giorgia Meloni nel libro delle elementari sulle “donne eccellenti”: è bufera a Padova
Una semplice iniziativa educativa si trasforma in un caso politico a Limena, in provincia di Padova. Il volume “Ragazze con i numeri”, pensato per ispirare i bambini delle scuole elementari attraverso le storie di donne straordinarie come Tina Anselmi, Maria Montessori, Nilde Iotti e Frida Kahlo, è finito al centro di polemiche per l’inserimento, nell’edizione aggiornata, della figura della premier Giorgia Meloni.
Il libro, distribuito dall’assessora di Fratelli d’Italia Eleonora Paccagnella presso la scuola elementare Manzoni, ha suscitato reazioni contrastanti. La presenza di Meloni, attualmente in carica come prima donna presidente del Consiglio, ha scatenato l’allarme tra alcune insegnanti, che hanno denunciato l’iniziativa come una forma di “propaganda politica tra i bambini”. Un’educatrice ha definito l’operazione “un tentativo goffo e ridicolo a spese dei cittadini”, accusando l’assessora di aver trasformato un’occasione didattica in una “operazione di marketing politico”.
La controversia si è intensificata durante la presentazione del libro, quando è stata proposta una foto di gruppo dei bambini per la copertina di una futura edizione. Per motivi di privacy, ai piccoli è stato chiesto di coprire il volto scegliendo un’immagine di una delle donne presenti nel volume. Tuttavia, molti bambini, riconoscendo la figura più nota, hanno optato per Meloni. Secondo quanto riferito dall’insegnante, questa scelta rappresenta “una strumentalizzazione inaccettabile”. La foto, che avrebbe dovuto essere scattata, non è stata realizzata per evitare ulteriori tensioni, ma la polemica non si è placata.
L’assessora Paccagnella si difende: “Nessuna propaganda” L’esponente di Fratelli d’Italia ha respinto ogni accusa, affermando che “non c’era alcuna intenzione politica, si voleva solo mostrare alle nuove generazioni che oggi una donna può essere anche presidente del Consiglio”. Tuttavia, le sue parole non sono bastate a placare le polemiche, che sono rimbalzate sui social e sui media nazionali, accompagnate da immagini del libro con il volto di Meloni in copertina.
Alcuni educatori e genitori si sono schierati in difesa dell’aggiornamento dei contenuti scolastici, sostenendo che l’inserimento di figure politiche attuali possa essere utile, purché fatto in modo neutro e rispettoso del contesto educativo. Al contrario, altri ritengono che si dovrebbe limitare la rappresentazione a figure storiche già consolidate nel tempo, per evitare che l’educazione diventi strumento di attualità politicizzata.
“Questa non è storia, è attualità politicizzata”, ha commentato l’insegnante che ha denunciato l’episodio. “Si stanno usando i bambini per costruire consenso, e questo è inaccettabile in un ambiente scolastico”.
La polemica ha coinvolto anche sindacati e associazioni di genitori, che hanno chiesto un intervento del Ministero dell’Istruzione per chiarire le modalità e i limiti della presenza di figure politiche viventi nei contenuti scolastici.