Giochino da voltagabbana: Conte vuole restare a Palazzo Chigi con i voti del Pd

Ma sparite, buffoni e voltagabbana. Ci state intossicando il ferragosto con la vostra resistenza da Vinavil alla poltrona. Non avete stile, vomitate insulti e vi barricate nel bunker.

E’ sempre più osceno il comportamento del partito degli inciucisti. Vogliono negare il potere del popolo sovrano e manco lo nascondono.

Da una parte Di Maio, che strepita come un ragazzino senza giocattoli in stanza. Strilla come un ossesso contro il suo ex alleato – che pure non gli risponde per le rime – e dice che Salvini gli ha dato solo pugnalate. Che i leghisti sono stati sleali e si devono dimettere da ministri. “La pagherete”, minaccia.

Ma non avviene quella che dovrebbe essere la cosa più semplice da fare: sono stati in due ad aver fatto maggioranza dopo aver scelto come premier un signore, l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, che nessun cittadino conosceva e che nessuno aveva votato. Se uno dei due dice basta all’intesa di governo è evidente che il signore non votato da nessuno si debba dimettere da presidente del Consiglio.

Il premier ripudiato non se ne va
No, una questione così elementare non viene proposta e si preferisce insistere con la sceneggiata per il terrore che a decidere possano essere quelli che votano. E che non hanno mai votato il premier ripudiato.

Giuseppe Conte dovrebbe prendere atto della sfiducia manifestata dal socio leghista di maggioranza e recarsi al Colle a rimettere il mandato. Semmai avrebbe dovuto essere Mattarella, nel caso, a dirgli di tornare in Parlamento. Invece Conte pretende di restare a galla e il 20, comodamente dopo Ferragosto, vuole andare al Senato a pronunciare altre sciocchezze. Che intenzioni ha? Si vuole far votare la fiducia dal Pd?

Questo sottopoliticante che si è montato troppo rapidamente la testa si sta comportando come il peggiore dei voltagabbana. Incapace di ragionare politicamente e istituzionalmente fa l’offeso con chi gli ha tolto una fiducia che non meritava per farsela dare da chi non gliel’ha mai data. Altro che “quelli di prima”. Ne abbiamo scoperto uno molto peggiore, che ha paralizzato quelli che sono diventati i suoi ascari grillini.

Odiano i sovranisti
Continuano a fioccare le scommesse sulla tenuta dei “resistenti”. I neodifensori dei voltagabbana odiano i sovranisti e fanno di tutto per evitare il ricorso al giudizio del popolo.

Perché al fondo, la scuola è sempre la stessa, quella dei professionisti dei ribaltoni. Ma questa volta è davvero difficile, anche se lorsignori, come sempre nella loro triste storia, vorrebbero di nuovo far governare quelli che sono minoranza nel Paese.

Ma dovrebbero vergognarsi e non poco, anche perché durerebbero poche settimane per la reazione durissima che ci sarebbe in tutta Italia. Altro che le contestazioni patetiche dei centri sociali a Salvini in ogni città dove si reca il capo della Lega.

Già abbiamo dovuto sopportare un governo che non era uscito dalle urne, ma almeno quei due soci messi insieme i voti li avevano raccolti, uno come primo partito e l’altro come primo partito della prima coalizione. Ma se Di Maio e Salvini rompono non possono essere sostituiti da chi le elezioni non le vince mai, né quando sono politiche né quando sono europee né quando sono locali.

Si riapra la giostra e si faccia decidere ai cittadini.