Gaza, Bonelli legge i nomi dei bambini uccisi: “Crimine di Netanyahu, governo dica sì alle sanzioni”

Un’aula di Montecitorio sospesa, attraversata da un silenzio carico di dolore e indignazione. È questo il quadro che ha fatto da sfondo all’intervento di Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, durante la presentazione della mozione unitaria del centrosinistra sul conflitto a Gaza. Un intervento che ha superato i confini della retorica politica, trasformandosi in un atto di accusa diretto e straziante.

Con la voce rotta dall’emozione, Bonelli ha scelto di leggere i nomi e le età dei bambini palestinesi uccisi nei bombardamenti israeliani. “Una lista lunga, molto lunga”, ha ripetuto più volte, prima di immergersi nell’elenco dei nomi, un elenco che ha risuonato come un monito e un atto d’accusa. “Vittime dei bombardamenti del criminale Netanyahu”, ha tuonato, puntando il dito contro il premier israeliano.

L’aula ha ascoltato attonita, mentre Bonelli denunciava apertamente l’operato del governo israeliano, parlando di “pulizia etnica” e lanciando un appello accorato all’Italia: “Il nostro governo deve schierarsi dalla parte giusta della storia. Dica sì alle sanzioni. Dica no al massacro”.

L’intervento, carico di pathos, non si è limitato alla denuncia della tragedia umanitaria. Bonelli ha puntato il dito anche contro l’assenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani, definendola “un pessimo segnale”. “Quando si parla di vite umane, quando si leggono i nomi dei bambini morti, chi ha responsabilità istituzionali deve esserci, non voltarsi dall’altra parte”, ha affermato, rivolgendosi implicitamente all’intero esecutivo.

La mozione presentata dal centrosinistra, che vede unite Avs, Pd e M5S, chiede al governo italiano di assumere una posizione più decisa sul conflitto israelo-palestinese, auspicando l’adozione di sanzioni e riconoscendo la gravità della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.

L’iniziativa di Bonelli ha diviso l’opinione pubblica. Sui social e tra i banchi del Parlamento si sono levate voci contrastanti: c’è chi ha parlato di “sceneggiata strumentale” e chi ha elogiato il coraggio di portare la tragedia di Gaza nel cuore della democrazia italiana.

Al di là delle polemiche, resta l’impatto emotivo di un gesto che ha rotto gli schemi del dibattito politico. La lettura dei nomi, l’età, i piccoli volti strappati alla vita, hanno posto una domanda che risuona ancora tra le mura di Montecitorio: da che parte vogliamo stare?

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