Gaza, Bersani attacca Meloni: “Ma vuoi farci vergognare di essere italiani?”

Pier Luigi Bersani torna a far sentire la sua voce, e lo fa con la consueta schiettezza e veemenza, puntando il dito contro il governo Meloni e la sua gestione della crisi in Medio Oriente, in particolare per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Ospite a “Otto e Mezzo” su La7, l’ex segretario del Partito Democratico ha lanciato un duro attacco, accusando l’esecutivo di un’inaccettabile “arretramento etico e diplomatico”.

Il cuore della critica di Bersani risiede nella posizione assunta dall’Italia in merito alla crisi palestinese. Il politico emiliano ha espresso “indignazione” per il “vergognosamente tardivo” cambiamento di rotta che, a suo dire, si sta delineando a Gaza, principalmente a causa della crescente pressione dell’opinione pubblica internazionale. “Da qualche giorno si intravede una possibilità di cambiamento, vergognosamente tardiva, nella situazione a Gaza,” ha dichiarato Bersani, sottolineando come ormai “nessuno accetta più che parlare in questi termini significhi stare con Hamas o essere antisemita”.

Un passaggio cruciale del suo intervento è stato l’evidenza del fatto che 17 Paesi europei abbiano deciso di riconsiderare l’accordo di associazione tra Unione Europea e Israele, un passo che Bersani definisce una “svolta diplomatica importante”. L’ex ministro ha però rimarcato con rammarico che l’Italia si è discostata da questa linea, votando contro la revisione dell’accordo.

Il bersaglio principale della sua critica è stata, senza mezzi termini, la premier Giorgia Meloni. “Giorgia Meloni, ma vuoi farci vergognare di essere italiani?”, ha tuonato Bersani, accusando la presidente del Consiglio di seguire “in modo acritico” le posizioni della destra internazionale, in particolare quelle di Donald Trump e dei suoi alleati. Questa condotta, secondo Bersani, avrebbe “snaturato il tradizionale ruolo della diplomazia italiana”, storicamente capace di dialogare con entrambe le parti in conflitto. “Nella storia della diplomazia italiana avevamo un altro profilo – parlavamo con tutti e due per avere reciprocità, avevamo un tratto distintivo. Adesso dobbiamo essere quelli che stanno zitti? È una vergogna inaccettabile”, ha chiosato.

Le parole di Bersani, tuttavia, trascendono la mera polemica politica. Il suo intervento si configura come una denuncia di un presunto “arretramento etico” del governo, che, a suo giudizio, si manifesta nell’incapacità di prendere posizione a difesa dei diritti umani e della solidarietà umanitaria. Il caso Gaza, per Bersani, rappresenta un terreno di scontro non solo geopolitico, ma anche morale, dove l’Italia non può più limitarsi al silenzio o, peggio, schierarsi contro le spinte del diritto internazionale.

Con queste dichiarazioni, Bersani rilancia un messaggio chiaro: l’Italia deve recuperare un ruolo attivo e autorevole nella gestione delle crisi internazionali, basato sull’equidistanza e sulla difesa dei diritti umani, anche quando ciò significa prendere posizione contro alleati scomodi.

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