Garlasco, svolta sulla traccia 10: è già uscita la verità. E c’è di più

Si riaccendono le luci sulle indagini che da oltre vent’anni tengono sotto pressione l’intera comunità e gli addetti ai lavori. Il tribunale ha ufficialmente aperto l’incidente probatorio, una fase fondamentale del procedimento giudiziario, che si concluderà il 24 ottobre con la presentazione della relazione degli esperti incaricati di analizzare i reperti e le impronte trovate sulla scena del delitto.

Analisi di Impronte e Reperti in Ambienti Controllati

Le operazioni si svolgono in un ambiente protetto, sotto la supervisione di periti altamente qualificati: Denise Albani, genetista, e Domenico Marchigiani, specialista in dattiloscopia. Il loro compito è esaminare i reperti ancora disponibili, alcuni dei quali sono stati già studiati nei laboratori della Polizia scientifica, altri invece sono stati recuperati di recente o restituiti alle famiglie coinvolte. La procedura è stata predisposta con grande attenzione per evitare contaminazioni: i consulenti delle parti restano vicini ai reperti, mentre gli avvocati osservano da dietro un vetro, garantendo la massima trasparenza e sicurezza.

Per assicurare la precisione delle analisi, è stato prelevato il DNA di tutti i consulenti coinvolti prima dell’inizio delle operazioni. Tra i materiali analizzati, alcuni erano stati già utilizzati in precedenti esami, altri sono stati recuperati dal materiale di scarto o restituiti alle famiglie, aumentando così il valore probatorio di ciò che rimane.

Le Sorprese delle Impronte: Da Para-adesivi ad Acetato

Durante la prima giornata di analisi, il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, ha riferito che circa il 50% delle impronte disponibili è stato campionato. Il resto sarà esaminato il 19 giugno. Una scoperta inaspettata riguarda le fascette para-adesive: le impronte non sono state trovate su queste, come si pensava, ma su fogli di acetato. Questa novità rappresenta un elemento cruciale, poiché le impronte su supporti di acetato risultano comunque leggibili e utilizzabili per l’indagine, come sottolineato da Capra.

Traccia 10: Senza Sangue, ma Non per l’Assassino

Tra le impronte più importanti figura la traccia 10, trovata nel 2007 sulla porta d’ingresso della villetta di Garlasco. Fino a oggi mai attribuita a nessuno, questa traccia sembra ora essere esclusa dalla scena del crimine: l’assenza di sangue sulla traccia suggerisce che l’autore del delitto, presumibilmente uscito senza lavarsi le mani, potrebbe non essere stato coinvolto in modo diretto con questa impronta. La difesa di Alberto Stasi ha richiesto una nuova verifica, sperando di ottenere elementi a suo favore.

Impronta 33: Dubbi sull’Affidabilità

Un’altra impronta di rilievo è la numero 33, rilevata sulla scala interna della villetta. Recentemente attribuita ad Andrea Sempio, questa impronta solleva dubbi a causa dell’assenza di intonaco sulla superficie analizzata. Tale dettaglio potrebbe influenzare l’interpretazione della prova, rendendo più complesso il quadro investigativo.

Prossimi Passi e Attese per l’Udienza di Ottobre

L’incidente probatorio continuerà con l’analisi di altri reperti, tra cui quelli recuperati dalla spazzatura e già esaminati in passato. La complessità del caso, caratterizzato da continui cambi di rotta legale, rende ogni dettaglio potenzialmente decisivo per la ricostruzione dei fatti.

L’appuntamento più atteso è fissato per il 24 ottobre, quando i periti presenteranno le loro conclusioni al giudice. Solo allora sarà possibile capire se queste nuove analisi potranno contribuire a ridefinire, almeno in parte, la verità sul delitto di Garlasco.