Garlasco, parla il supertestimone a Le Iene: “Segnalai il borsone nel canale già nel 2007, ma mi dissero di tacere”
il caso di Garlasco si riaccende con una testimonianza bomba che potrebbe ribaltare le carte in tavola. La trasmissione “Le Iene” ha svelato l’esistenza di un presunto supertestimone, identificato con il nome fittizio di “Carlo”, che afferma di aver assistito a un evento inquietante legato alle cugine della vittima, le gemelle Cappa, pochi giorni dopo il delitto.
Qui il video completo de Le Iene: Cos’ha detto veramente il supertestimone
Il racconto di Carlo, rilasciato al giornalista Alessandro De Giuseppe, getta una luce nuova e inquietante sull’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia. L’uomo sostiene di aver appreso da una vicina di casa della nonna materna delle Cappa, una donna di Tromello, di aver visto una delle gemelle entrare in una vecchia casa con un borsone il giorno stesso dell’omicidio. La testimone avrebbe poi udito un “tonfo nel canale” nelle vicinanze dell’abitazione, un dettaglio inquietante che, secondo Carlo, non sarebbe mai stato approfondito dalle indagini.
La testimonianza di Carlo, che afferma di aver voluto condividere le sue informazioni con l’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, sarebbe stata però bloccata. L’avvocato, secondo il racconto del supertestimone, gli avrebbe risposto che “c’era già un’indagine su Stasi e che non si poteva aprire un’altra pista”. Un rifiuto che avrebbe spinto Carlo a desistere, ma non a dimenticare. Le sue parole, trascritte su un taccuino, sono rimaste inascoltate per anni, un silenzio che oggi potrebbe essere interrotto.
La trasmissione “Le Iene” ha rivelato che le dichiarazioni del supertestimone sono state consegnate alla Procura di Pavia tempo fa, ma Carlo afferma di non essere mai stato contattato per un approfondimento. Un aspetto che solleva dubbi sulla gestione delle indagini e sulla reale volontà di fare piena luce su quanto accaduto.
Un ulteriore elemento drammatico aggiunge tensione alla vicenda: la donna che aveva assistito all’episodio, la testimone diretta, è oggi deceduta. La sua testimonianza, quindi, è irrimediabilmente perduta. Restano le parole di Carlo, il suo taccuino e un borsone che, forse, non è mai stato cercato.