Garlasco, l’annuncio dell’avvocato di Sempio dopo la decisione dei magistrati: “È assurdo, ci opponiamo”
A quasi due decenni dall’omicidio di Chiara Poggi, si riaccendono le luci sul caso con l’incidente probatorio in corso, che potrebbe portare a nuove importanti svolte nelle indagini. Durante la trasmissione televisiva Chi l’ha visto? del 18 giugno, l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha espresso forti perplessità e ha annunciato la sua intenzione di opporsi alle nuove analisi che gli inquirenti intendono effettuare sulla spazzatura recuperata dalla scena del delitto.
Le nuove indagini, infatti, prevedono l’apertura di un sacco di spazzatura recuperato otto mesi dopo l’omicidio di Chiara Poggi, contenente vari rifiuti come vasetti di Fruttolo, il brick di tè freddo, l’incarto dei biscotti e un piattino. Tuttavia, Lovati ha contestato questa operazione, sostenendo che “non devono farlo dopo 18 anni”. Il legale ha sottolineato come non ci siano prove che quella spazzatura sia stata sequestrata ufficialmente, né che fosse mai stata sottoposta a procedimento giudiziario, definendo improbabile e “incredibile” la conservazione di rifiuti per così tanto tempo.
Durante la trasmissione, Lovati ha dichiarato: “Se non c’è il provvedimento di un giudice che ha disposto il sequestro di questa spazzatura, è tutto inutile. Sono passati 18 anni e si parla di niente”. Il suo intervento si inserisce in un contesto di forte opposizione alle nuove analisi, che potrebbero fornire elementi utili alle indagini, ma che secondo il legale sarebbero state condotte senza le necessarie autorizzazioni.
In particolare, Lovati ha evidenziato come la mancanza di un sequestro ufficiale e di un’ordinanza giudiziaria possa invalidare le analisi sui reperti, sottolineando: “Devono andare dal giudice e farsi autorizzare ad aprire questi reperti, che non sono mai stati sequestrati”. Il legale ha anche sollevato dubbi sul periodo di conservazione della spazzatura, chiedendosi: “Cosa è successo in quegli otto mesi in cui la spazzatura è rimasta in quella casa?”.
Il caso di Chiara Poggi, uccisa nel 2006, ha tenuto banco per anni, con numerosi colpi di scena e un processo che ha visto Andrea Sempio condannato e successivamente assolto in appello. Ora, a distanza di 18 anni, le nuove analisi potrebbero rappresentare un’ulteriore svolta, ma la posizione di Lovati lascia aperta la possibilità di un’ulteriore battaglia legale.
Nei prossimi giorni si attende una decisione ufficiale da parte del giudice, che dovrà valutare l’istanza di opposizione presentata dall’avvocato Lovati. Resta da capire se le analisi sui reperti saranno autorizzate o se, come auspicato dal legale, verranno bloccate per mancanza di autorizzazioni ufficiali