Garlasco, la pista degli SMS della cugina di Chiara: scoperta inquietante

Garlasco – A distanza di quasi due decenni dall’efferato omicidio di Chiara Poggi, il caso torna a far parlare di sé con una nuova, inquietante scoperta: oltre 200 SMS scambiati tra Paola Cappa, cugina della vittima, e un amico milanese sono stati depositati in Procura, gettando nuova luce su un delitto che ha sconvolto l’Italia intera.

L’indiscrezione, riportata dal settimanale Giallo in edicola dal 15 maggio, rivela come i messaggi, il cui contenuto non è ancora stato reso pubblico, contengano “riferimenti inquietanti” all’omicidio avvenuto nella villetta di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007. Le fonti investigative parlano di un tono serio e di passaggi in cui Paola sembra alludere a dettagli noti solo a chi ha avuto un contatto diretto con i fatti. L’acquisizione di questi SMS è considerata di fondamentale importanza e potrebbe ribaltare le prospettive finora dominanti nell’indagine.

La Festa in Piscina: Un Punto Oscuro da Chiarire

L’attenzione degli inquirenti si concentra anche su un altro elemento: una festa in piscina che si sarebbe tenuta nel luglio 2007, poche settimane prima dell’omicidio. Una collega di Chiara aveva raccontato ai carabinieri che la ragazza le aveva parlato di un evento a cui avrebbe dovuto partecipare. Non è mai stato chiarito se Chiara abbia effettivamente preso parte alla festa, né chi fossero gli altri invitati. Tuttavia, alla luce dei nuovi messaggi e delle indagini in corso, gli inquirenti non escludono che in quella circostanza possa essere accaduto qualcosa di rilevante, capace di innescare un conflitto o un segreto mai rivelato, con conseguenze tragiche.

Fratture Familiari e Tensioni: Un Dissidio Profondo

La figura di Paola Cappa si rivela centrale anche per un altro motivo. Alcune intercettazioni telefoniche risalenti ai giorni successivi al delitto avevano già evidenziato un forte disagio all’interno della famiglia Poggi. Paola, in particolare, sembrava in conflitto con i genitori di Chiara, gli zii. In una conversazione con la nonna, aveva espresso sentimenti di odio e insofferenza verso gli zii, attribuendo a “questa storia qua” la responsabilità del suo stato d’animo. Queste frasi, a distanza di anni, assumono un peso diverso, suggerendo la possibilità di un dissidio profondo legato a ciò che Paola sapeva o temeva.

Immagini Criptiche: Indizi o Provocazioni?

Il settimanale Giallo pubblica inoltre due foto esclusive inviate tra sorelle, che sono state sottoposte all’analisi degli esperti. La prima, risalente al 2013, mostra due piedi con quella che sembra un’impronta a pallini, simile a quella rinvenuta sulla scena del crimine, accompagnata dalla scritta “Buon compleanno, sorellina”. La seconda, più recente, ritrae un bambino tra biciclette con la scritta “Fruttolo”, parola che richiama uno dei reperti citati nelle prime fasi dell’indagine. Gli investigatori non sottovalutano la possibilità che questi elementi siano stati inseriti con consapevolezza, con l’intento di comunicare qualcosa.

Cosa sapeva Paola? La Domanda Chiave

L’inchiesta si concentra ora su Paola Cappa, la cui figura sembra assumere un ruolo sempre più centrale in questa nuova fase delle indagini. Gli inquirenti e l’opinione pubblica si pongono una domanda fondamentale: cosa sapeva davvero Paola? La risposta potrebbe svelare nuovi dettagli sul delitto di Garlasco e portare finalmente a una verità che, dopo 18 anni, sembra ancora sfuggire.

This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.  Per saperne di più