
Il caso di Chiara Poggi torna prepotentemente alla ribalta con una nuova perizia che potrebbe riscrivere le sorti delle indagini. Una traccia rimasta a lungo in ombra, un’impronta del palmo di una mano denominata “papillare 33”, è stata recentemente riesaminata dagli inquirenti.
L’impronta, rinvenuta sul muro delle scale che conducono alla taverna della villetta dei Poggi, proprio dove fu ritrovato il corpo della giovane, è stata ora attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco Poggi, e già coinvolto marginalmente nelle indagini anni fa. Un altro punto che ha riacceso i riflettori sul caso e sulla posizione di Sempio è il risultato delle nuove analisi forensi anche sul corpo di Chiara Poggi.
Sono state rinvenute tracce di DNA riconducibili a Sempio sotto le unghie della vittima. Un’ipotesi che rimette in discussione la ricostruzione ufficiale dei fatti, che aveva portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara. Il sospetto è che Sempio si trovasse all’interno della villetta il giorno del delitto, anche se le circostanze precise restano ancora da chiarire.

A complicare ulteriormente lo scenario sono emerse nuove testimonianze, tra cui quella di un supertestimone che afferma di aver visto Stefania Cappa, cugina della Poggi, visibilmente agitata e con una borsa pesante in mano poco dopo l’orario stimato del delitto. Il racconto, se ritenuto credibile, potrebbe aprire a nuove piste investigative e gettare ombre anche su altri soggetti rimasti finora ai margini dell’inchiesta.
Un ulteriore indizio ai danni della Cappa è emerso dalla testimonianza della madre di Sempio. Secondo la donna, Chiara Poggi avrebbe litigato con la cugina appena il giorno prima del delitto. Cosa c’è di vero?
A distanza di 17 anni dal delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, riaffiorano nuovi dettagli sull’indagine. Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, ha rivelato a Le Iene un particolare inquietante: un litigio tra la vittima e la cugina Stefania Cappa sarebbe avvenuto la domenica precedente il delitto.
Secondo quanto dichiarato dalla signora Ferrari al programma di Italia 1, una vicina di casa di Chiara Poggi, impiegata nella stessa casa di riposo dove lavorava, le avrebbe confidato di aver assistito alla lite. “Alla domenica Chiara e la cugina litigavano“, avrebbe riferito la collega, senza però chiarire se avesse mai denunciato l’episodio alle autorità.
La Ferrari si è detta certa della veridicità del racconto: “Io posso giurare di avergliela sentita dire”, ha affermato, aggiungendo che nel paese “quando ci sono da dire le cose come stanno, non le dicono”, lasciando intendere un clima di omertà.

L’inviato de Le Iene, Alessandro De Giuseppe, ha confermato che la presunta testimone non avrebbe mai parlato del litigio né ai Carabinieri né durante le interviste con la trasmissione. Un altro abitante di Garlasco, in anonimo, ha ammesso: “Anche se avessi sospettato qualcosa, andare in caserma a dire ‘ho visto che litigavano’ sarebbe stato un casino“, suggerendo una certa riluttanza nel collaborare con le indagini.
Se confermata, la lite potrebbe aprire un nuovo filone investigativo, soprattutto considerando che Stefania Cappa è stata più volte citata nelle recenti rivelazioni sul caso. Intanto, la Procura di Pavia sta riesaminando tutte le piste, inclusa quella che vede coinvolto Andrea Sempio, già indagato in passato ma poi scagionato.