Garlasco, il colpo di scena: “Prendete il Dna anche a lui!”
A quasi vent’anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, il caso torna a far parlare di sé. Le indagini, riaperte dopo l’inserimento di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, tra gli indagati, si concentrano ora su un’altra figura chiave: Alessandro Biasibetti, oggi frate, un tempo stretto amico di Marco Poggi, fratello di Chiara.
La procura di Pavia, sulla scia della nuova pista aperta dall’analisi dell’impronta 33, attribuita a Sempio, ha deciso di approfondire le relazioni più prossime alla famiglia Poggi. In questo contesto, il frate Biasibetti sarà sottoposto a un confronto del suo DNA con le tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine.
“Abbiamo condiviso l’infanzia. Conosco Marco da quando eravamo piccoli. Frequentavo spesso la sua casa, tanto da conoscere i genitori e la sorella Chiara, sebbene non fossi molto in contatto con lei a causa della differenza di età,” ha dichiarato Biasibetti, già collaboratore degli inquirenti, sottolineando il suo legame con la famiglia Poggi.
Il prelievo biologico è previsto nelle prossime settimane e il suo profilo genetico sarà comparato con le tracce rinvenute, nell’ambito di un incidente probatorio. Sebbene Biasibetti non fosse mai stato pubblicamente associato al caso, la sua lunga amicizia con la famiglia Poggi potrebbe offrire nuove prospettive nell’indagine.
L’impronta 33 e le nuove direzioni
La riapertura del caso è stata innescata dall’analisi dell’impronta 33, trovata nei pressi del luogo del delitto, che ha puntato i riflettori su Andrea Sempio. Questa nuova pista ha portato la procura a riesaminare le relazioni più strette alla famiglia, compreso il cerchio di amicizie del fratello Marco.
Teorie alternative e un passato torbido
L’ampliamento delle indagini porta con sé nuove teorie e ipotesi. Voci di possibili abusi sessuali, video compromettenti e bugie nascoste nel tempo alimentano il mistero. Un mese dopo l’omicidio, don Gregorio Vitali aveva esortato pubblicamente il colpevole a costituirsi. Anni dopo, lo stesso don Vitali fu coinvolto in uno scandalo di ricatto a luci rosse, gettando un’ombra su un ambiente già sospettoso.
Un caso che divide l’Italia
Il caso di Garlasco rimane uno dei più seguiti e controversi in Italia. La condanna di Alberto Stasi ha diviso l’opinione pubblica. Le nuove indagini genetiche e la rinnovata attenzione su figure in secondo piano potrebbero riscrivere la storia di questo delitto, avvicinando la verità tanto attesa.