Fratoianni contro Meloni: “Vergogna e delirio, con il 5% alla Nato ha condannato l’Italia”
Fratoianni contro Meloni: “Una scelta vergognosa, condanna l’Italia”
Roma – È un attacco duro e senza precedenti quello sferrato da Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La motivazione? L’annuncio di un incremento delle spese militari al 5% del PIL, in linea con gli obiettivi NATO. Fratoianni ha definito questa scelta “una condanna per il nostro Paese”, sottolineando come si tratti di un “delirio” che rischia di impoverire lo Stato sociale italiano.
L’allarme di Fratoianni: “Risorse sottratte ai servizi fondamentali”
Nel suo intervento, il leader di centrosinistra ha criticato duramente il incremento dei fondi destinati alla difesa, stimato in circa 60 miliardi di euro all’anno. “Approvando questa misura, Meloni firma la condanna dell’Italia a smantellare il proprio Stato sociale, i servizi universali, partendo dal diritto alla salute e all’istruzione,” ha affermato. Secondo Fratoianni, con quelle risorse si potrebbero creare servizi fondamentali come la sanità pubblica e l’istruzione, assumendo medici, insegnanti e ricercatori.
“Basterebbero 10 miliardi per rendere gratuito il sistema scolastico o assumere 90.000 medici e 180.000 ricercatori,” ha sottolineato. “Invece, saranno utilizzati per armi, bombe e sistemi di offesa,” ha aggiunto, sottolineando la “fatalità” di questa scelta che, a suo avviso, compromette le future generazioni.
Accuse alle politiche di Meloni e alle lobby americane
Fratoianni ha anche puntato il dito contro la politica estera dell’esecutivo, accusando Meloni di “devastare l’interesse nazionale” a favore delle multinazionali statunitensi. “Gli italiani devono sapere che le armi le compriamo tutte dagli Stati Uniti. Non è patriottismo, è sottomissione,” ha dichiarato.
Il leader di Sinistra ha citato l’esempio della Spagna, dove, a suo avviso, si può mantenere un atteggiamento dignitoso senza proclami militaristi. “Dobbiamo tenere la schiena dritta, senza dover compiere scelte autolesioniste ai danni del nostro Paese,” ha concluso.
Il pesante prezzo sociale per i cittadini
Fratoianni ha concluso il suo intervento allarmando sull’impatto sociale di questa decisione, che secondo lui ricadrà principalmente su chi è già più vulnerabile: “Pagheranno i poveri, i giovani, i pensionati al minimo. Chi non riesce più a curarsi, chi migra in cerca di migliori future, chi lavora con salari da fame.”
“È un delirio da fermare immediatamente,” ha esortato, chiedendo una mobilitazione popolare contro quella che definisce una “deriva militare” che, a suo avviso, risponde esclusivamente a interessi economici delle industrie belliche e non alla sicurezza reale del Paese.