Fratoianni contro Meloni: “Vergogna e delirio, con il 5% alla Nato ha condannato l’Italia”

La decisione del Governo di aumentare le spese militari al 5% del PIL, in linea con gli obiettivi NATO, ha scatenato un durissimo attacco da parte di Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra. In un dichiarato tono critico, Fratoianni ha definito questa scelta come “una condanna per il nostro Paese” e ha parlato di un vero e proprio “delirio”.

Durante un intervento al Parlamento, il politico ha sottolineato come l’approvazione di queste spese militari rappresenti una minaccia all’intero sistema sociale italiano. “Con quei soldi, circa 60 miliardi di euro all’anno, potremmo investire in servizi pubblici fondamentali: assumere medici, insegnanti e ricercatori, rendendo gratuiti o più accessibili diritto alla salute e all’istruzione”, ha spiegato Fratoianni, evidenziando come buona parte delle risorse destinate alla difesa sottragga fondi essenziali ai settori sociali.

Una battaglia su risorse e sovranità

L’approccio del leader di Sinistra denuncia come l’aumento delle spese militari rappresenti una scelta “disastrosa” anche per le future generazioni. “Questa decisione, che inquina il bilancio pubblico, non ha nulla a che vedere con la sicurezza del Paese, ma risponde agli interessi delle lobby delle armi e delle multinazionali degli Stati Uniti”, ha affermato con fermezza.

Fratoianni ha inoltre criticato l’alleanza con gli Stati Uniti e l’acquisto di armi statunitensi. “Gli italiani devono sapere che le armi le compriamo tutte dagli americani. Non si tratta di patriottismo, ma di sottomissione”, ha detto, facendo riferimento anche all’esempio di altri Paesi europei, come la Spagna, dove si sostiene si possa mantenere un profilo di indipendenza senza proclami militaristi.

Un appello alla solidarietà e alla mobilitazione sociale

Il leader di Sinistra ha concluso il suo intervento avvertendo sui rischi sociali di questa scelta. “Pagheranno i poveri, i giovani che continuano a fuggire all’estero, i lavoratori con salari da fame e i pensionati al minimo”, ha ammonito, definendo la decisione come “delirio sociale” da fermare immediatamente.

Fratoianni ha chiamato tutti i cittadini a una mobilitazione contro quella che definisce una “deriva militare” del Paese, che “non ha nulla a che vedere con la sicurezza, ma solo con gli interessi economici dei produttori di morte”.