Filippo Turetta rompe il silenzio: “Volevo farla finita ma non ho avuto il coraggio”

Via libera alla consegna all’Italia di Filippo Turetta: lo ha appena stabilito il tribunale tedesco Naumburg. Il magistrato che si è occupato del caso di Turetta ha spiegato tramite comunicato che, sulla base della documentazione allegata al mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Venezia contro Turetta, “non ci sono ostacoli” alla consegna dell’indagato alle autorità italiane, e sottolinea che lo stesso indagato l’ha accettata.

Un comunicato delle autorità italiane spiega il funzionamento, in questo caso, del mandato d’arresto: “Il mandato d’arresto europeo accusa la persona ricercata di aver intenzionalmente abusato fisicamente di un’altra persona in Italia al punto tale che questo trattamento ha portato alla sua morte”. Le autorità italiane hanno chiesto l’estradizione della persona perseguita ai fini dell’azione penale.

La difesa chiede la perizia psichiatrica per Filippo Turetta

Se la persona perseguita ha acconsentito all’estradizione semplificata, e non sono più evidenti ostacoli all’estradizione, per eseguire l’estradizione non è necessaria un’ulteriore decisione del tribunale”. Il “Mae” emesso ieri, dunque, “costituisce la base giuridica per la continuazione della detenzione del perseguitato fino alla sua consegna alla custodia delle autorità italiane”. In Italia, infatti i magistrati aspettano di interrogarlo per chiarire tutti i punti della violenta aggressione che ha portato alla morte di Giulia Cecchettin. L’avvocato Emanuele Compagno, che difende il 22enne, ritiene intanto che una perizia psichiatrica possa essere utile per valutare la capacità di intendere e di volere del suo assistito. “Una perizia psichiatrica può essere utile per verificare cosa sia successo. È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno lo faremo. Questo tipo di aspetto va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo”.

Il racconto di Turetta: “Ho vagato per 7 giorni, ho pensato di farla finita”

Filippo Turetta ha raccontato ai poliziotti tedeschi che lo hanno arrestato di avere pensato “più volte di farla finita” nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio di farlo. Questa, a quanto apprende l’Agi,la sua dichiarazione messa a verbale: “Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono puntato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita“.

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