FdI chiede di bloccare l’ingresso della Turchia nella Ue, Pd e M5S si oppongono

 

Tante dichiarazioni sui media, cori di critiche e quintali di indignazione dalle forze di maggioranza ma poi arriva il “no” alla proposta più concreta per dare un segnale alla Turchia sull’aggressione ai curdi. La maggioranza Pd-5Stelle ha infatti bocciato la risoluzione in commissione Esteri di Fratelli d’Italia per chiedere che venisse chiuso per sempre il dossier di adesione della Turchia all’Europa.

«Il nano Erdogan si trasforma in Sultano con 58 miliardi di fondi europei che vengono erogati per l’adesione della Turchia. Il Sultano invita i turchi a fare figli per islamizzarci. Vuole trasformare Santa Sofia in Moschea, agita l’islamismo politico, viola la sovranità marittima di Cipro e caccia Eni dalle concessioni estrattive marine. Invade la Siria, inizia la pulizia etnica dei curdi, libera i miliziani di Isis. Ma il governo giallo-rosso non riesce a balbettare nulla di serio contro il Sultano». È la dichiarazione di Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo Fdi in commissione Esteri alla Camera. « Sappia il Sultano che non ci sono soltanto eunuchi in Parlamento. Fratelli d’Italia continuerà la battaglia contro l’adesione della Turchia alla UE, nonostante e contro l’atteggiamento arrendevole e sottomesso della maggioranza di governo».

Appuntamento con la Turchia al Consiglio europeo
«Fratelli d’Italia vuole che l’Italia sia capofila nel prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre per la revoca per sempre dello status di candidato della Turchia a Paese Ue», prosegue Delmastro, nel giorno in cui anche Trump si muove. «Nella sua informativa il ministro Di Maio ha letto un compitino scritto da altri. Ha dato blande risposte come blanda è la risposta di questo governo all’attacco turco in Siria. Ha detto cosa questo governo non farà per la crisi. Ma nulla ha detto su cosa invece farà. Ha sorvolato sulla revoca di status di candidato a membro dell’Unione europea. Ha messo in campo la retorica del non vendiamo le armi alla Turchia quando sa benissimo che questa è un Paese Nato».

L’unica proposta del Pd è sulla Champions League
La revoca della finale di Champions League a Istanbul è al momento l’unica proposta-topolino lanciata dal Pd per “punire” la Turchia. Secondo i deputati del Pd “l’influenza mediatica, economica e culturale di una manifestazione come la Champions League non può essere collegata a questa guerra, perpetuata nei confronti del popolo curdo. Una guerra che nasce dalla inaccettabile decisione della Turchia di attaccare le regioni siriane in cui proprio i curdi, in questi anni, hanno combattuto contro l’Isis”. L’iniziativa si aggiunge a quella del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che ieri ha scritto proprio a Ceferin chiedendo di “valutare se non sia inopportuno mantenere, ad Istanbul, la finale della Uefa Champions League in programma per il prossimo 30 maggio”.