FdI, Andrea Delmastro infilza Mario Draghi: “Accanto a lei c’è Di Maio, quello che non trova Matera sulla cartina”

 

Quello di Mario Draghi è davvero il governo dei migliori? Secondo Andrea Delmastro è molto lontano dall’esserlo. Ecco perché – durante la discussione generale sulle linee programmatiche del governo alla Camera – il deputato di Fratelli d’Italia si è rivolto al neo premier così: “Accanto a lei c’è Luigi Di Maio: lo avvisi che quando lei parla di Mediterraneo allargato non intende allargare il Mediterraneo al sultano Erdogan come ha fatto Di Maio in questi anni per inerzia e incapacità e latitanza della nostra politica estera”.

E ancora: “Ne approfitti per spiegare a Di Maio almeno il concetto geografico di atlantismo. Capisco, Di Maio fatica a trovare sulla cartina geografica italiana Matera, ma vedere dov’è la Cina e dov’è l’America è facile per tutti”. Un attacco diretto al titolare della Farnesina, considerato inadeguato alla posizione che ricopre, come gli ultimi anni avrebbero dimostrato. “Noi di Fratelli d’Italia siamo sicuri che il suo appello all’atlantismo è sincero e genuino, però le possiamo anche dire che rischia di suonare falso, retorico e distonico se il ministro degli Esteri rimane il campione della Cina in Italia, il rappresentante di quel Movimento che ci ha consegnato mani e piedi alla Cina sottoscrivendo la Via della Seta che per noi è via della sottomissione”, ha continuato Delmastro rivolgendosi al banchiere.

Il deputato del partito guidato da Giorgia Meloni ha poi preso di mira altri due componenti del nuovo esecutivo: i confermati ministri all’Interno e alla Salute, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza. “Alla sua destra c’è la Lamorgese – ha detto Delmastro a Draghi -. Ci sono 70mila poliziotti più i droni per controllare gli italiani mentre triplicano gli sbarchi sulle nostre coste. E poi c’è Speranza, quello i cui neuroni concepiscono solo le chiusure per affrontare l’emergenza pandemica, colui che studia giorno e notte lunari e marziani codice Ateco per chiudere le attività piuttosto che protocolli di sicurezza per farle riaprire”.

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