Esami di maturità, come sono andati quelli dei politici di oggi: da Meloni a Schlein, tutti i voti

Esami di maturità, come sono andati quelli dei politici di oggi: da Meloni a Schlein, tutti i voti – Mentre in tutta Italia migliaia di studenti affrontano in questi giorni le prove della Maturità 2025, una domanda leggera ma curiosa si fa spazio tra le notizie di cronaca e politica: che voti hanno preso gli attuali leader politici italiani al loro esame di maturità? A raccontarlo è un’indagine di Skuola.net, che ha scavato nei ricordi scolastici di chi oggi siede nelle stanze del potere.

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato la liceo linguistico, diplomandosi con il massimo dei voti, 60/60, all’epoca il massimo possibile, quando il sistema di valutazione si basava sui sessantesimi. Tuttavia, un dettaglio interessante emerge: Meloni aveva solo 7 in condotta, un punteggio che oggi, con il sistema attuale, non le avrebbe consentito di ottenere il massimo, che richiede almeno 9. Un risultato comunque di grande rilievo, che testimonia la determinazione e l’impegno della leader di Fratelli d’Italia fin dai tempi della scuola.

Da Meloni a Schlein: il percorso scolastico delle attuali figure di spicco
Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha concluso il suo percorso scolastico con il massimo dei voti, 6/6, secondo il sistema svizzero adottato nel cantone in cui ha studiato. La stessa Schlein si definisce “una pessima studentessa”, confessando di dare il massimo solo sotto pressione, studiando spesso nelle ultime 48 ore. Nonostante ciò, ha ricevuto il premio Maraini, assegnato ai migliori diplomati dell’anno, e il suo percorso scolastico si distingue per il successo e il riconoscimento.

Giuseppe Conte: il modello di studio
Tra i più brillanti della scena politica, Giuseppe Conte si è diplomato con 60/60 e ha conseguito una laurea in Giurisprudenza con lode. Si definisce “uno studente che studiava”, e i risultati lo confermano. La sua carriera accademica e professionale testimoniano un impegno costante e una grande determinazione, che lo hanno portato a diventare uno dei leader più rispettati.

Matteo Renzi e le scivoloni scolastiche
L’ex premier Matteo Renzi racconta di aver avuto un percorso scolastico “a metà”: ha ottenuto il massimo al liceo classico, ma è stato rimandato in Scienze al quarto anno. “Forse ero l’unico della mia scuola”, scherza Renzi, che comunque ha concluso gli studi con il massimo dei voti, dimostrando che anche qualche scivolone può essere superato.

 

Tra rimandi e voti modesti: Salvini e TajaniMatteo Salvini, all’epoca, fu rimandato in matematica al primo anno delle superiori, ma alla fine ottenne il diploma con 48/60. Più stabile il percorso di Antonio Tajani, attuale Vicepremier e Ministro degli Esteri, che non è mai stato bocciato né rimandato, con un voto finale di 48/60.

Profili tecnici e carisma
La ministra del Lavoro Marina Calderone si è diplomata con 60/60, un risultato da manuale che si abbina a un profilo tecnico molto solido. Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, ammette di essere stato più attivo nei corridoi che sui libri, con un diploma di 40/60, dimostrando che il carisma può compensare qualche insufficienza scolastica.

Il ruolo di Giuseppe Valditara e Andrea Abodi
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha conseguito un 56/60 al liceo classico, anche se ha dovuto recuperare un’insufficienza in matematica prima di essere ammesso all’esame. Infine, Andrea Abodi, ministro dello Sport, si è diplomato con 58/60, confermando un percorso di successo.