Entra al ristorante e chiede del bagno senza consumare, il titolare lo fa pagare

Cโ€™รจ un episodio che, allโ€™epoca dei fatti, adย agosto 2017, finรฌ sulle pagine di cronaca nazionali e le polemiche furono moltissime, sui social, come sempre divisi tra favorevoli e contrari.

Allora, aย due turiste a Bergamo,ย dopo averย usufruito del bagno di un localeย senza consumare nulla, fu chiesto di pagare 2 euro. La cosa fece molto discutere e infuriare una grossa fetta del popolo social.

Cโ€™ รจ chi, dallโ€™altro canto, si schierรฒ a difesa del ristoratore. Tutto sembrava essersi placato ma รจ ovvio che casi simili possano riaccadere, magari in altre cittร .

In effetti, il secondo round non tardรฒ ad arrivare, stavolta a Venezia. Qui un turista in visita alla cittร  lagunare si vide battuto in cassaย  un euro per aver usufruito della toilette di un ristorante.

Ovviamente ci troviamo dinnanzi a casi molto piรน frequenti di quanto si pensi. Maย cosa prevede la legge? Ce lo siamo mai chiesti?ย  A volte dimentichiamo che esistono delle regole da rispettare anche se si ha lโ€™urgenza di doversi recare ai servizi igienici.

Dopo la storia delle due turiste a Bergamo, e dopo quella del turista a Venezia, logico che in tanti, magari per semplice curiositร , si chiedono come comportarsi se , dopo magari una giornata trascorsa a visitare senza sosta monumenti, musei, centri storici etc, avvertano lโ€™impellente bisogno di dover correre ai servizi igienici, non solo per espletare i fisiologici bisogni, ma anche semplicemente per darsi una sistemata al make-up, per igienizzare le mani etc.

Quanto รจ giusto pagare il servizio di cui si รจ usufruito al titolare o gestore di unโ€™attivitร ?ย Lโ€™argomento รจ stato trattato, tempo addietro, suย Repubblica.it, in cui รจ intervenuto il legaleย Domenico Romitoย per cercare di far un poโ€™ di chiarezza sulla necessitร  o meno di dover pagare per aver usufruito della toilette di un locale.

Queste le parole proferite dal legale: โ€œIl fatto che i bar siano pubblici esercizi non significa che chiunque possa entrare e utilizzare il bagno o sedersi a leggere il giornale senza consumare nullaโ€œ, aggiungendo:ย โ€œva detto, perรฒ, che in questi casi รจ il regolamento comunale che stabilisce come ci si deve comportare. Un Comune, ad esempio, potrebbe imporre che gli esercizi pubblici debbano tenere aperto il bagno ai turisti, a prescindere dal fatto che siano clienti, magari perchรฉ i bagni pubblici sono stati tolti in tutta la cittร , cosa che accade sempre piรน spessoโ€

Salvoย regolamenti comunali specificiย la norma di riferimento รจ lโ€™art. 187 del Tulps (Testo unico Leggi Pubblica Sicurezza) che ne impone lโ€™uso gratuito per la clientela. Fatta chiarezza su questo, in riferimento a quanto avvenuto a Venezia, nella cittร  lagunare esiste un regolamento comunale che vieta di pretendere la toilette senza consumare nulla nel locale.

In particolare, sul quotidiano, viene ripreso lโ€™articolo 11, secondo comma del testo che regola i servizi pubblici comunali, dove รจ scritto:ย โ€œTutti gli esercizi pubblici devono avere almeno un servizio igienico destinato alla clientelaโ€. Perย clientela si intendono le persone che consumano e pagano. Cโ€™รจ chi ha controbattuto, dicendo che non si tratta diย  chiedere soldi a scopo di lucro ma per aver fornito un servizio che comporta dei costi allโ€™esercente, come, per esempio, la pulizia del bagno, quindi ben venga 1 euro con tanto di scontrino per aver usufruito del servizio.

Chi ha ragione? Chi dice che non bisognerebbe pagare oppure chi รจ dโ€™accordo sul fatto del dare un piccolo contributo dopo aver usufruito del servizio. Ci sono delle leggi che ci dicono chiaramente cosa fare. Anche il modo di rispondere, seppur con il โ€œnoโ€, fa la differenza. Se si motiva il no, tutto acquista una piega diversa.