Elezioni Marche 2025, Ricci ammette la sconfitta: “Battaglia impari, Pd senza risorse”
Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare del Partito Democratico, si presenta davanti ai giornalisti con il volto teso per commentare l’esito delle elezioni regionali nelle Marche. Dopo aver riconosciuto apertamente la sconfitta, l’esponente dem non risparmia critiche al campo largo che lo ha sostenuto, evidenziando una battaglia politica che, a suo dire, è stata persa per motivi di risorse e di equilibrio della campagna elettorale.
Abbiamo costruito un progetto di cambiamento per le Marche perché eravamo preoccupati, ma i marchigiani hanno scelto la continuità. Era una battaglia complicatissima, ho dato il 200% e penso si sia visto, ha dichiarato Ricci, aggiungendo però di non assumersi responsabilità dirette per l’esito elettorale. Le sue parole hanno assunto toni di critica interna al centrosinistra e al “campo largo” che lo ha sostenuto.
Lotta impari, poche risorse rispetto al centrodestra. Le parole di Ricci si sono soffermate sul divario catturato durante la campagna elettorale: per ogni manifesto del centrosinistra ce ne erano sei degli avversari. Una descrizione di una competizione significativamente sbilanciata dal punto di vista delle risorse, che l’ex sindaco ha inteso proporre come spiegazione principale della sconfitta. “È stata una lotta impari dal punto di vista delle risorse”, ha ribadito, con una chiara accusa implicita al Pd e ai partner di coalizione, ritenuti incapaci di garantire un sostegno adeguato.
Nonostante la sconfitta, Ricci ha ringraziato i compagni di viaggio: Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Renzi, oltre ai militanti. “Vi voglio bene con tutto il cuore, avrei voluto darvi una soddisfazione, ma non ci siamo riusciti. Ora dobbiamo tenere unita questa coalizione”, ha affermato, sottolineando l’esigenza di ripartire con una linea comune e una coesione interna che permetta di affrontare le sfide future.
La difesa della campagna su Gaza ha occupato una parte rilevante del dibattito, e Ricci non arretra sulla scelta di polarizzare gli ultimi giorni di campagna attorno al tema. “Lo rifarei domani mattina. Un amministratore deve avere i piedi sulla sua terra, ma la testa sul mondo”, ha dichiarato, spiegando che la posizione assunta era coerente con una visione di responsabilità internazionale che, secondo lui, è componente essenziale di una leadership politica. Tuttavia, dai freddi numeri di voto, sembra che quella scelta non sia stata premiata dagli elettori marchigiani.
Risultati e margini Nelle Marche, il governatore uscente Francesco Acquaroli ha ottenuto la riconferma con oltre il 51% dei voti, imponendosi con una vittoria netta e lasciando il centrosinistra a distanza significativa. Il distacco tra la coalizione progressista guidata da Ricci e la leadership del centrodestra appare ampio, segnalando che, a livello regionale, la continuità ha prevalso non solo in termini di programmi ma anche di percezione del peso sul territorio.
Prospettive per la coalizione Il discorso di Ricci chiude una tornata elettorale che ha impresso un senso di frattura interna tra le componenti della coalizione. L’ex candidato ha insistito sulla necessità di restare uniti e di ridefinire le strategie di campagna e di comunicazione politica, soprattutto in un contesto nazionale dove il dibattito sul campo largo resta cruciale per le future sfide elettorali. L’analisi post-elettorale si concentrerà ora sull’unione del centrosinistra e sul modo in cui riorganizzare risorse e messaggi per recuperare terreno nelle prove successive.