ELENA SI È SPENTA A SOLI 20 ANNI, LO STRAZIO DELLA MAMMA: COSA ABBIAMO SCOPERTO

Purtroppo come ben sappiamo ogni giorno succedono tantissimi fatti di cronaca per i quali andiamo in ansia, episodi che molto spesso hanno a che fare con decessi di persone.

I decessi possono avvenire per numerose cause, non sempre legate a patologie o cose simili. Nella vita gli imprevisti sono dietro l’angolo in quanto non si sa mai che cosa ci può accadere in un determinato momento della nostra esistenza

Nel nostro Paese ci sono tantissimi fatti di cronaca che fanno parlare di sé anche a distanza di anni dai loro accadimenti. Spesso le indagini su alcuni dei più importanti episodi vanno avanti per diverso tempo, anche per stabilire eventuali terze responsabilità.

Le autorità sono sempre attente a monitorare quello che accade sul territorio nazionale in quanto ci sono degli episodi che sono degni di attenzione e sui bisogna fare luce, uno tra i più clamorosi esempi di fatti di cronaca sono ad esempio i delitti contro la persona.

Il mondo insomma è pieno di episodi che fanno discutere le persone. Gli episodi fanno scalpore all’interno della pubblica opinione soprattutto quando ci sono dei decessi, circostanze che purtroppo nessuno si aspetterebbe mai.

Secondo quanto si apprende leggendo i quotidiani nazionali ci sarebbe una svolta clamorosa sul caso di Elena Russo, la 20enne rimasta senza vita in un sinistro d’auto a Modena la sera del 30 gennaio 2022. La giovane si era scontrata con la Fiat Punto fornita dal lavoro contro un palo. Nell’inchiesta è emerso che gli pneumatici dell’auto fossero usurati e non a norma: due ruote risalivano una a 16 anni prima, l’altra a 8, risultando più vecchie della macchina stessa, così riferisce Il Resto del Carlino.

Il gip Andrea Rat ha quindi richiesto come da prassi in questi alla Procura di formulare l’imputazione coatta a carico dei due legali rappresentanti della pizzeria. L’ipotesi di reato sulla quale si punta è che quello di Elena sia un infortunio sul lavoro con conseguenze serie   in quanto si sarebbero violate le norme di sicurezza a causa delle condizioni degli pneumatici.

Resta aperta la questione della velocità alla quale viaggiava la 20enne. È la tesi principale in mano all’avvocato della difesa Nino Giordano Ruffini, che assiste i due titolari.

Il consulente della difesa ritiene che Elena Russo viaggiasse sui 130 chilometri orari in un punto dove il limite è dei 50. Ovviamente al momento questa rimane solo una ipotesi.

Elena era iscritta al secondo anno della facoltà di giurisprudenza di Modena ed è in una delle aule nel dipartimento di giurisprudenza che è stata apposta una targa con il suo nome. La giovane consegnava le pizze per pagarsi gli studi. Una brava ragazza conosciuta e amata davvero da tutti quanti.

Vedremo se si conosceranno ulteriori dettagli su questo ennesimo episodio che nessuno si sarebbe aspettato e che ha lasciato senza parole una intera comunità. Qualcosa su cui adesso si indagherà ovviamente per capire altri particolari, particolari che appunto gli investigatori stanno cercando di capire per bene.