È morto Robert Redford: addio al mito del cinema americano, aveva 89 anni

È con grande tristezza che il mondo del cinema annuncia la scomparsa di Robert Redford, attore, regista e icona di Hollywood, morto questa mattina nella sua casa nello Utah, tra le montagne vicino a Provo. L’artista, che aveva 89 anni, si è spento nel sonno, circondato dall’affetto dei suoi cari. La notizia, arrivata circa quindici minuti fa, ha suscitato un’ondata di commozione tra colleghi, fan e appassionati di cinema di tutto il mondo.

Redford, figura simbolo del cinema mondiale, aveva affrontato da tempo una malattia lunga e debilitante, di cui non sono stati resi noti i dettagli ufficiali. Fonti vicine alla famiglia hanno confermato che l’attore e regista aveva combattuto con una patologia che negli ultimi anni aveva progressivamente compromesso la sua salute, ma lui aveva sempre mantenuto un atteggiamento dignitoso e riservato.

Dagli esordi alla fama internazionale

Nato nel 1936 a Santa Monica, Robert Redford si affermò negli anni Sessanta e Settanta grazie a film che sono entrati nella storia del cinema, come Butch CassidyLa stangataTutti gli uomini del presidente e La mia Africa. Il suo carisma elegante, il volto inconfondibile e la presenza scenica magnetica lo resero un’icona di Hollywood e un simbolo di un’epoca, amato in tutto il mondo.

Un regista premiato e impegnato

Ma Redford non fu solo un divo: la sua passione per il cinema lo portò anche dietro la macchina da presa, dove si distinse come regista sensibile e impegnato. Nel 1980 ottenne il Oscar alla miglior regia con Gente comune, un film che affrontava con intensità il dolore e le complessità dei rapporti familiari, consolidando la sua fama di artista completo e impegnato nel raccontare storie profonde e autentiche.

L’impegno civile e il Sundance

Oltre al talento artistico, Redford si distinse per il suo impegno civile e per la promozione del cinema indipendente. Nel 1981 fondò il Sundance Institute e il Sundance Film Festival, diventati nel tempo uno dei più prestigiosi palcoscenici mondiali per i registi emergenti e per le voci libere dal sistema delle grandi major hollywoodiane. La sua visione era quella di offrire uno spazio a nuove prospettive e a storie autentiche, contribuendo a rivoluzionare il panorama cinematografico internazionale.

Un’eredità che resterà

Con la sua filmografia, il suo impegno civile e il sostegno a una cultura cinematografica più autentica, Robert Redford ha lasciato un’eredità immensa. La sua morte segna la fine di un capitolo irripetibile del cinema, ma i suoi film, il Sundance e le sue battaglie continueranno a parlare alle generazioni future.

Sui social, colleghi e spettatori hanno già iniziato a ricordarlo con affetto e commozione, riconoscendo in lui un artista capace di raccontare l’America e i suoi sogni, trasformandosi in un simbolo senza tempo. La sua figura resterà per sempre impressa nella memoria collettiva come quella di un uomo che ha saputo unire talento, impegno e passione, lasciando un’impronta indelebile nel cuore del cinema mondiale.