“È morto questa mattina”. Lutto in Rai, Federica Sciarelli e Chi l’ha Visto i primi a dare la triste notizia
Un velo di tristezza ha avvolto il mondo dell’informazione italiana. All’età di 97 anni si è spento Lucio Manisco, una figura leggendaria del giornalismo e della politica, un uomo che con la sua voce e il suo sguardo lucido ha raccontato la storia del XX secolo e dei primi anni del XXI. La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione e riconoscenza, testimoniando l’impatto profondo che Manisco ha avuto su generazioni di italiani.
La sua carriera, iniziata a soli vent’anni come redattore, lo ha visto attraversare decenni di cronaca internazionale con uno stile inconfondibile, sobrio e rigoroso. Dopo gli esordi nel giornalismo cartaceo, con esperienze significative come direttore del settimanale Domenica Sera e corrispondente da Londra e dagli Stati Uniti per Il Messaggero, Manisco ha trovato la sua dimensione ideale in televisione. Dal 1987 al 1992, come corrispondente da New York per il Tg3, ha conquistato il pubblico italiano, diventando un punto di riferimento per l’informazione seria e approfondita. Le sue corrispondenze, in particolare durante i cruciali eventi della fine della Guerra Fredda, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
Il suo approccio al giornalismo era caratterizzato da un’eccezionale capacità di analisi e da un’impeccabile onestà intellettuale. Mai distaccato, ma sempre attento a cogliere le sfumature e le complessità dei fatti, Manisco ha saputo conquistare il rispetto di colleghi, politici e, soprattutto, dei telespettatori, che lo consideravano una figura familiare e autorevole.
La passione per l’informazione si è intrecciata con un forte impegno politico. Eletto deputato nel 1992 e poi nel 1996, Manisco ha portato avanti le sue idee con coerenza, incarnando l’ideale di un giornalismo impegnato e partecipe. La sua esperienza al Parlamento Europeo, prima nel 1994 e poi nel 1999, ha confermato il suo impegno per un’Europa unita e solidale.
L’eredità di Lucio Manisco è ancora viva. Sui social, il cordoglio di colleghi come Federica Sciarelli e della redazione di Chi l’ha visto? testimonia la profonda stima e il rispetto che Manisco ha sempre suscitato. La sua morte lascia un vuoto incolmabile, ma il suo insegnamento, fatto di rigore, passione civile e spirito critico, continuerà a ispirare le nuove generazioni di giornalisti e cittadini. Lucio Manisco è stato un maestro, un esempio di come il giornalismo possa essere un servizio pubblico, un motore di cambiamento e un faro per la democrazia. Il suo ricordo rimarrà per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo e di seguirlo.