E don Biancalani sfida la Lega: “Canteremo Bella ciao a messa”
Massimo Biancalani, il sacerdote immigrazionista molto attento alla provocazione mediatica, torna a far parlare di sé.
Con un post sulla sua pagina Facebook, pubblicato il 19 novembre alle ore 21:48, il parroco-attivista di Vicofaro, paese che appartiene alla Diocesi di Pistoia, ha scritto: “Anche Vicofaro non si lega. Nessun dialogo con chi fomenta odio. Al termine della Messa la Domenica canteremo ‘Bella Ciao'”.
Il sacerdote non ha specificato ma il riferimento sembra essere legato all’apertura di credito che ha ricevuto nei giorni scorsi la Lega di Matteo Salvini da un importante figura della Chiesa Cattolica italiana, il cardinale Camillo Ruini, già Presidente dei Vescovi italiani.
Non è la prima volta che don Biancalani attacca la Lega. Dopo essere diventato noto a livello nazionale per aver postato sui social sue foto, in piscina, in compagnia di alcuni migranti, partecipando ad una trasmissione televisiva aveva accusato Salvini di “troppa faziosità, eccessiva durezza e cattiveria”, spiegando che “non siamo di fronte a un’invasione”. Inoltre il prete toscano aveva attaccato il leader della Lega sostenendo: “Salvini tenta spesso di usare la religione, è una strumentalizzazione bella e buona”.
Adesso la sua ultima provocazione ha attirato una risposta, seppur blanda, della Diocesi di appartenenza. Come scrive il quotidiano toscano La Nazione, dalla Diocesi di Pistoia hanno fatto sapere che quanto dichiarato da Biancalani sui social spinge “a dire con molta chiarezza che in chiesa nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire”. Dalla Curia hanno spiegato che “alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami a una maggiore attenzione all’uso dei social”. In conclusione dalla Diocesi di Pistoia hanno spiegato che la “forza del Vangelo e della preghiera domenicale parlano a tutti e tutti interpellano: non hanno bisogno di appendici fuori luogo o di strumentalizzazioni e forzature, di qualunque segno politico. Le manifestazioni o le prese di posizione personali richiedono altri contesti e altri luoghi”.
Ancor di più, si potrebbe aggiungere, le prese di posizione dovrebbero veramente essere misurate da parte di un sacerdote che, in virtù della sua consacrazione, non può partecipare alla vita politica se non esprimendo il suo voto nella cabina elettorale, ma non godendo, almeno secondo le attuali norme della Chiesa Cattolica, del diritto di intervenire in campo politico promuovendo una parte politica piuttosto che un’altra.