Dramma in piscina, bambini intossicati dopo il bagno: uno è in terapia intensiva

Doveva essere una giornata di divertimento e spensieratezza, un inizio estate all’insegna di giochi, risate e relax in piscina. Tuttavia, quanto accaduto ieri mattina nella periferia est di Roma ha sconvolto tutti, trasformando un momento di svago in un incubo. Cinque bambini sono stati vittime di un’intossicazione da cloro in una piscina privata situata in via Capanna Murata, nel quartiere della Borghesiana.

L’incidente si è verificato all’interno della struttura “Imperium eventi”, dove una grave fuoriuscita di cloro ha reso l’ambiente irrespirabile in pochi minuti. I bambini, tra i 7 e i 9 anni, hanno iniziato a manifestare sintomi come bruciore alla gola, dolori al petto e tosse insistente. La situazione si è aggravata rapidamente, portando all’intervento immediato dei soccorritori.

Tra i piccoli, il più grave è un bambino di nove anni, che ha avuto bisogno di essere trasportato d’urgenza con l’ambulanza del 118 al Policlinico Umberto I di Roma, dove si trova attualmente in terapia intensiva sotto stretta osservazione. Gli altri quattro sono stati trattati per sintomi più lievi, ma la paura e l’angoscia tra i genitori e gli operatori sanitari sono ancora molto forti.

Le autorità hanno avviato le indagini per chiarire le cause dell’incidente. La polizia sta verificando le condizioni del sistema di disinfezione della piscina e raccogliendo testimonianze per accertare eventuali responsabilità. Secondo le prime ipotesi, l’intossicazione potrebbe essere stata causata da un’anomala concentrazione di cloro nell’acqua o da un malfunzionamento dell’impianto di sanificazione.

Il cloro, elemento essenziale per la sanificazione delle acque, può diventare altamente tossico se inalato o ingerito in concentrazioni elevate. Come spiegato dall’Humanitas, i sintomi di un’intossicazione includono difficoltà respiratorie, dolore e gonfiore alla gola, vomito e, in casi più gravi, sangue nelle feci e accumulo di liquidi nei polmoni. In presenza di esposizioni croniche o eccessive, il cloro può anche contribuire ad aumentare la pressione sanguigna e aggravare condizioni di salute preesistenti.

L’accaduto solleva interrogativi importanti sulla sicurezza delle strutture private dedicate ai più piccoli, spesso meta di feste e attività scolastiche. La necessità di controlli più rigorosi e di protocolli di sicurezza aggiornati diventa ora più urgente che mai.

Mentre si attende il bollettino medico sul bambino ricoverato in terapia intensiva, l’intera comunità si stringe intorno alle famiglie coinvolte, sperando che i danni siano limitati e che questa terribile esperienza non lasci segni permanenti nella vita dei piccoli. La speranza è che le autorità competenti possano fare piena luce sulle responsabilità e adottare tutte le misure necessarie per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.

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