Draghi si dimette, le reazioni del mondo della politica italiana: “Al lavoro per un Draghi Bis”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di rassegnare le dimissioni: quali sono state le reazioni dei principali esponenti del mondo della politica italiana?

Draghi si dimette, le reazioni del mondo della politica italiana

Il premier Draghi ha annunciato le dimissioni in Cdm.

Poco dopo la diffusione della notizia, i principali esponenti del mondo della politica italiana hanno cominciato a commentare la decisione dell’economista esprimendosi in merito alla rinnovata crisi di Governo.

Matteo Renzi (IV): “Draghi ha fatto bene”

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha dichiarato: “Draghi ha fatto bene, rispettando le Istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta.

Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su PNRR, legge di Bilancio e situazione ucraina.”

Letta (PD): “Cinque giorni per confermare fiducia”

A proposito della decisione di Draghi di rassegnare le dimissioni, il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha postato un messaggio su Twitter: “Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore”.

 

PD: “Ricostruiremo la maggioranza Draghi”

Fonti del Partito Democratico, invece, hanno commentato: “A lavoro per ricostruire la maggioranza Draghi mercoledì alle camere e far ripartire il governo”.

Franceschini, PD: “Mercoledì giornata decisiva”

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, facendo riferimento alla decisione del premier Draghi di riferire alle Camere nella giornata di mercoledì 20 luglio, ha affermato: “La giornata decisiva sarà mercoledì, non oggi”

Giorgia Meloni (FdI): “Elezioni subito”

“Elezioni subito!”, ha tuonato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e ha aggiunto. “Non accettiamo scherzi, questa legislatura per noi è finita“.

Giorgia Meloni, poi, ha ribadito: “Non accettiamo scherzi, questa legislatura per FdI è finita. C’è stata una classe politica che ha privilegiato il suo destino. Il problema è in Parlamento. Noi chiediamo elezioni subito. In una Repubblica parlamentare il governo lo devono scegliere gli italiani. Questo accanimento terapeutico non lo capisco. Io sono pronta a governare. Come FdI siamo pronti a sfidare Letta. Speriamo che gli alleati ci diano una mano”.

Toti (IaC): “Al lavoro per il Draghi bis”

Il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha dichiarato: “Ora subito al lavoro per il Draghi bis. Possibilmente senza quel Movimento 5 Stelle che oggi ha dimostrato la sua vera essenza: un partito anti modernista, anti sistema, anti italiano e totalmente inaffidabile – e ha aggiunto –. I voti in Parlamento di Italia al Centro con Toti sono a disposizione di un Draghi bis, senza se e senza ma”.

Reazioni alle dimissioni di Draghi, Di Battista: “Se dovesse cadere il Governo, sarebbe un’ottima notizia”

Prima che il premier Draghi annunciasse in Cdm la decisione di rassegnare le dimissioni, l’ex esponente del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, aveva accolto con favore l’ipotesi dell’esecutivo crollasse.

A questo proposito, Di Battista ha condiviso un lungo post su Facebook, scrivendo:

Si appellano al senso di responsabilità quelli, che negli ultimi anni, sono stati responsabili solo del loro culo, tra l’altro flaccido come la loro etica.

Parlano di rispetto delle Istituzioni coloro i quali, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, hanno violentato la massima Istituzione del Paese, il Parlamento, togliendogli ogni dignità.

Parlano di “cose importanti ancora da fare” i responsabili dell’ignobile legge Cartabia (che ha fatto indignare tutti i magistrati antimafia), coloro che hanno portato avanti la strategia fallimentare delle armi e delle sanzioni, coloro che pensano che sovranità, Costituzione, diritti sociali, acqua pubblica e conflitto di interessi siano parole vuote, obsolete, addirittura eversive.

E soprattutto hanno il terrore delle elezioni tutti coloro che, giustamente, provano vergogna alla sola idea di salire su un palco, di parlare in pubblico, di fare una promessa ai cittadini dopo ignobili giravolte, dopo aver mentito al Popolo italiano, dopo aver utilizzato la politica esclusivamente per interesse personale. Costoro, prima di fare un comizio, dovrebbero chiedere alle loro scorte di sequestrare tutti i pomodori dai mercati rionali oppure dovrebbero parlare di spalle, anche se in molti, guardandogli i deretani riconoscerebbero all’istante i loro volti.

Vedremo cosa accadrà. Ad ogni modo se davvero dovesse cadere il governo dell’assembramento (io non sono così sicuro) sarebbe un’ottima notizia.