DiMartedì, “no, no no”. Matteo Salvini zittisce Floris: “Lei mi ci vede governare col Pd?”

“Perché non vuole gestire lei i soldi del Recovery Plan?”. Giovanni Floris pungola Matteo Salvini e il leader della Lega, in studio a DiMartedì su La7, replica secco: “Lo farei domani, ma il centrodestra in Parlamento non ha la maggioranza”. Inizia così un confronto piuttosto ruvido con il giornalista. “Berlusconi dice che Forza Italia in uno scenario di governo di salvezza nazionale ci sta. Perché lei non dice: vengo al governo e mi date la materia fiscale?”. Salvini dribbla il tranello: “Se ci permettono di tagliare le tasse al 15%, se non toccano Quota 100, se ci permettono di controllare l’immigrazione sono solo che contento”. “Ma è contento o va al governo per farlo?”. “Per serietà, noi offriamo a tutto il parlamento queste proposte. Se mi dicono sì alla flat tax, a quota 100, al ponte sullo Stretto allora dico: parliamone”.

“C’è un nome da fare al presidente Mattarella per mettervi d’accordo su queste basi?”, chiede Floris. “Parliamo di fantasia. Io non passo le serate a chiamare i senatori, Giuseppe Conte si dice tranquillo di trovare gente nei corridoi in Parlamento ma non li troverà nel centrodestra. Se ha i numeri bene, altrimenti si dimetta. Ma piuttosto che trovare formule improbabili…”. “Ma è un classico, si formulano i responsabili e poi…”. Salvini taglia corto: “Lei mi ci vede al governo col Pd?”. “Onestamente no, però vedo che una parte dei suoi, come Giorgetti…”, ma il leader della Lega non fa nemmeno finire di parlare Floris: “No, no, no. O c’è una maggioranza che appoggia Conte, o troviamo una maggioranza di centrodestra, mai dire mai, oppure la parola va agli italiani e si va a votare, come accade in mezza Europa”. Fine dei giochi (e dei giochetti). 

 

 

 

 

Salvini definisce “grave” il fatto che molte forze politiche in Parlamento non abbiano alcuna voglia di elezioni anticipate, magari con la scusa della pandemia e della crisi economica. “Ma tra aprile e giugno il governo ha fissato le elezioni amministrative in Calabria, a Milano, a Roma, a Torino…”. Floris cambia discorso: “Ma c’è il Recovery Plan, perché lei non vuole partecipare?”. “Bisogna usarli bene quei soldi – ribatte il leader leghista, tirando fuori la bozza delle proposte del Carroccio -. A Bruxelles dicono che il piano mandato da Conte è ridicolo, di fatto è già stato bocciato”. “Ma no, abbiamo il Presidente del Parlamento Europeo che dice ‘stateci attaccati a questo piano'”, lo incalza Floris, “il presidente del Parlamento che è del Pd…”, ironizza l’ex ministro degli Interni. “Ma se lei mi chiede di tirare a campare con Zingaretti e Di Maio, ma siccome le elezioni non mettono a rischio il piano dell’Europa perché quel piano c’è già, allora si voti. Invece non vogliono votare perché rischiano la poltrona”.