Di Pietro: «Ha ragione Salvini, l’abuso di ufficio mette in croce gli innocenti e salva i criminali»

Il Di Pietro che non ti aspetti. «Salvini ha sbagliato a introdurre l’argomento in campagna elettorale e a ridosso di inchieste che hanno coinvolto leghisti, ma nel merito ha ragione. L’abuso d’ufficio, così com’è, manda assolti i criminali e mette in croce gli innocenti». L’ex pm lo afferma in un’intervista a Libero . «Per esserci reato deve provarsi la volontarietà dell’abuso, che nei fatti è indimostrabile», continua. «Tutti i processi per abuso d’ufficio si concludono senza condanna e con il solo effetto di aver rovinato la carriera a degli innocenti e salvato i colpevoli. Ma la colpa è anche dei magistrati».

«Io da pm – aggiunge Di Pietro – mi comportavo come un becchino, Intervenivo a reato consumato, per punire. Oggi i magistrati fanno i medici condotti, agiscono in funzione preventiva, per vedere se forse uno ha commesso o sta per commettere un crimine».

Di Pietro: «I grillini strumentalizzano la giustizia»
«È stato importante che M5S abbia rilanciato i principi di legalità e onestà», dice poi Di Pietro. «Ma essi riguardano tutti, non ci devi mettere il cappello, come è avvenuto in campagna elettorale. I grillini strumentalizzano la giustizia per ottenere voti, far dimettere sottosegretari, condizionare il governo. È moralmente e politicamente sbagliato». Lo afferma, in un’intervista a ‘Libero’ l’ex pm ed ex ministro Antonio Di Pietro.

«Io sono d’accordo con l’abolizione della prescrizione, ma la legge del Guardasigilli Bonafede aiuta i malfattori e punisce gli onesti ingiustamente accusati», osserva ancora Di Pietro. «Bisogna difendersi nel merito. Se abolisci la prescrizione però devi creare le condizioni perché i processi durino mesi, non decenni». Sulla tenuta del governo Di Pietro sottolinea che durerà «quanto vorrà Salvini». Ai grillini non converrebbe andare all’opposizione? «Staccare la spina per i parlamentari M5S equivarrebbe a suicidarsi. Io ho portato un solo Razzi in Parlamento, Grillo ne ha portati 333»-

«Politica e tribunali devono restare distinti, non devono esistere porte girevoli. E si dovrebbe lasciare la toga definitivamente dopo la candidatura, non solo in caso di elezione, perché se ti candidi vuol dire che già hai una maglietta e non puoi più giudicare», incalza Di Pietro. Bisogna «fare subito una legge. Obbligare i magistrati che vogliono far politica a dimettersi e impedisca di indossare di nuovo la toga a fine mandato».

«Sorteggiare i membri del Csm», è la proposta dell’ex pm. «Non si può pensare che ci siano magistrati che mettono sotto processo o giudicano ma abbiano deficit di competenza. Le toghe sono competenti per definizione, quindi tutte degne di entrare nel Csm».