Di Battista vede nero, saluta i Cinquestelle e se ne va in Iran. “Bye bye”, restarà lì fino a Natale

Vede la malaparata, prepara le valigie e fa un grande volo. All’estero, per l’ennesima volta. Alessandro Di Battista dice bye bye. Non ci sta a fare il salvatore della patria (grillina). Anche perché c’è poco da salvare. Il M5S naviga in cattive acque, all’interno si litiga, i sondaggi sono un incubo. Il governo giallorosso non gode di alcun gradimento da parte della gente. I pentastellati si sono uniti al grande nemico e ora ne stanno pagando le conseguenze. Peggio di così c’è solo l’inferno.

Ecco che Di Battista saluta e se ne va in Iran. Ad anticipare la partenza era stato il sottosegretario Manlio Di Stefano. Dibba ha fatto un salto a Teheran. Non un piccolo salto, in verità, perché probabilmente resterà lì fino a Natale. E il Fatto Quotidiano l’ha reso noto.

«A chi l’ha sentito nel le scorse ore, Di Battista ha spiegato che resterà in Iran per compiere “ricerche” per un nuovo libro, incentrato sulla politica internazionale», si legge. «Un viaggio anche di lavoro, proprio mentre il Movimento discute della sua identità e della sua rotta. E in particolare dell’opportunità o meno di allearsi con il Pd alle prossime Regionali».

La linea del capo politico Luigi Di Maio è chiara: no a nuovi accordi dopo la disfatta dei giallorossi in Umbria. “Comunque decideremo assieme ai territori ”, ha garantito Di Maio, che dagli eletti di Emilia-Romagna e Calabria ha già ricevuto un (quasi) unanime muro a intese ai dem.

In sintesi, scrive sempre il Fatto Quotidiano, ha sentito quello che voleva sentire. E che avrebbe voluto sentire anche Di Battista, anche lui contrario agli accordi locali, assicurano dai piani alti del Movimento. “Su questo tema Luigi e Alessandro sono perfettamente allineati”. Proprio come lo erano in agosto, quando entrambi erano contrari a far nascere un esecutivo con il Pd. Poi il fondatore Beppe Grillo e gli iscritti sulla piattaforma web Rousseau (nonché Giuseppe Conte) prevalsero.