Di Battista si veste da Che Guevara de’ noantri e prepara la guerriglia contro Salvini

Le lunghe vacanze in Sudamerica devono avergli fatto male. O forse è stata la lontananza dall’Italia ad avergli confuso le idee. O più probabilmente Alessandro Di Battista è stato “chiamato” dai vertici supremi dei Cinquestelle per risollevare la baracca con tocchi sinistri. E lui, come un soldatino, si è messo a disposizione, indossando immediatamente i panni del Che Guevara de’ noantri. La missione è sparare contro la Lega che agisce da sanguisuga, succhiando troppi voti al M5S. E con le europee alle porte il rischio di un calo elettorale è forte. L’ultima performance è avvenuta da Fabio Fazio. Di Battista ha tirato di nuovo fuori la storia dei 49 milioni: «Appartengono a me, a lei, a tutti gli elettori della Lega che dovrebbero spingere Salvini, che non ne è responsabile, a restituire soldi che appartengono a tutta la collettività». Una sorta di minaccia, l’apertura della campagna elettorale che non è più un vaffa al mondo, ma un vaffa all’alleato di governo che sta diventando troppo forte. Nel contempo è anche un avvertimento a Di Maio, considerato debole, poco incisivo, poco capace di avere lo stesso ritorno d’immagine che ha il ministro dell’Interno. Non bastava quindi Fico e le sue sortite da centro sociale, i suoi pugni chiusi, le sue frasi boldriniane. Ora c’è l’altro soccorso rosso, quello di Di Battista, che boccia pure la Tav («è la più grossa sciocchezza che possa fare questo Paese») e ha perplessità – guarda caso – sull’azione gialloverde in merito ai migranti: «Possiamo parlare di porti aperti e porti chiusi, senza risolvere il problema».

Di Battista, la Lega e la rabbia sui social
L’esponente pentastellato si agita, al suo segnale vuole che i suoi prodi scatenino l’inferno. E negli ambienti parlamentari della Lega questo atteggiamento comincia ad essere indigesto. Secondo indiscrezioni, c’è già chi avverte: «Se si continua così, arrivederci e grazie», «Di Battista si deve dare una regolata». Sui social si scatena la rabbia, con una serie di vignette contro Dibba e Fico («due cuori, una capanna»), con i due pentastellati appesi alla falce e martello e una serie di commenti al vetriolo. E in molti attendono il day after delle europee quando Di Battista, come ha promesso, se ne andrà in India «sperando che ci rimanga a lungo».