David Parenzo risponde a Enzo Iacchetti dopo lo scontro su Gaza: “Preferisco ricordarlo con P**** di meno”
Continuano a infiammarsi le reazioni dopo lo scontro televisivo andato in onda a È sempre Cartabianca, che ha visto protagonista Enzo Iacchetti. Il conduttore di Striscia la Notizia si è scagliato contro l’ospite israeliano Eyal Mizrahi, scatenando un acceso dibattito che si è spostato anche sui social e nelle piazze mediatiche.
A intervenire sulla vicenda è stato David Parenzo, noto conduttore di L’aria che tira e La Zanzara, che ha affidato il suo commento a Instagram e successivamente alla radio. Parenzo ha duramente criticato le parole di Iacchetti, definendo il suo intervento «uno sproloquio di puro delirio» e ricordando con sarcasmo una delle sue performance più note, quella del 1995 al Festivalbar con la canzone Pippa di meno. «Mai canzone fu più indicata», ha scritto Parenzo, sottolineando l’ironia di usare un episodio così leggero per commentare una vicenda così delicata.
Nel suo intervento, Parenzo ha accusato Iacchetti di aver confuso concetti e identità, affermando che l’attore e conduttore avrebbe parlato di razza, di ebrei e di israeliani in modo confuso, arrivando a minacciare di colpire un ospite in diretta e sostenendo tesi prive di fondamento. Parenzo ha anche replicato a un post di Andrea Scanzi, definendo «delirante» quanto accaduto in studio.
Le polemiche sono scoppiate nel mondo politico e mediatico, con opinioni contrastanti tra chi difende il diritto di Iacchetti a esprimere la propria opinione sulla tragedia di Gaza e chi invece critica l’uso di linguaggi e minacce in un contesto televisivo. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla libertà di espressione e sui limiti del linguaggio pubblico, in un momento di grande tensione internazionale.
Mentre le reazioni continuano a moltiplicarsi, resta aperto il confronto tra diverse sensibilità e interpretazioni di un episodio che ha diviso pubblico e addetti ai lavori, alimentando ancora una volta il dibattito sulla responsabilità dei media e delle figure pubbliche nel trattare temi così delicati.