Crosetto lancia l’allarme: “Se qualcuno ci attacca…”
Un messaggio forte e chiaro quello lanciato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante la presentazione del bilancio del tour mondiale della nave Amerigo Vespucci. In un contesto di crescente tensione internazionale, Crosetto ha avvertito che l’Italia si trova in una condizione di vulnerabilità, sottolineando come il Paese non sia adeguatamente preparato a fronteggiare eventuali minacce esterne.
Un sistema difensivo fragile e sottofinanziato
Il ministro ha evidenziato come, negli ultimi decenni, l’Italia e gran parte dell’Europa abbiano trascurato la difesa, vivendo in una sorta di apparente stabilità che rischia di essere solo illusoria. Le forze armate italiane, secondo Crosetto, soffrono di carenze in risorse, attrezzature e personale, rendendo difficile rispondere alle sfide moderne che vanno oltre i tradizionali scenari di guerra, includendo cybersicurezza, guerra ibrida e protezione delle infrastrutture critiche.
Vent’anni di disinvestimenti
Il ministro ha parlato apertamente di “vent’anni di disinvestimento” nel settore della difesa, sottolineando che il recupero di una capacità strategica richiederà tempo e investimenti costanti. Ricerca, sviluppo, manutenzione e addestramento sono elementi fondamentali per costruire un ecosistema industriale e tecnologico autonomo, capace di garantire all’Italia una reale autonomia strategica.
Un appello alla politica e all’opinione pubblica
Crosetto ha rivolto un forte invito alla classe politica e all’opinione pubblica affinché considerino la difesa come una priorità nazionale, al pari di sanità e istruzione. L’obiettivo, ha spiegato, non è la guerra, ma la dissuasione: avere forze armate in grado di scoraggiare potenziali aggressori e mantenere la stabilità interna ed esterna. “Mettere l’Italia nelle condizioni di difendersi è un atto di responsabilità verso le future generazioni”, ha affermato.
Un tema di stretta attualità e di forte dibattito
Le parole di Crosetto arrivano in un momento di grande tensione internazionale, tra la guerra in Ucraina, le crisi in Medio Oriente e le nuove minacce della sicurezza cibernetica. Il suo monito alimenta il dibattito sul ruolo dell’Italia nella NATO, sugli impegni di spesa militare a livello europeo e sulla reale capacità del Paese di rispondere a scenari di crisi.
Resta da vedere se la politica italiana sarà pronta ad ascoltare questo allarme e a mettere in atto le necessarie strategie per rafforzare la difesa nazionale, in un mondo sempre più instabile e complesso.