Crisi Ucraina, Rosy Bindi contro Meloni: “Grave errore non andare a Kiev”
Dure critiche da Rosy Bindi nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in merito alla sua assenza da un potenziale summit di pace a Istanbul, che avrebbe dovuto coinvolgere leader di spicco come Volodymyr Zelensky, Vladimir Putin e Donald Trump. L’ex ministra, intervenuta durante la trasmissione “Tagadà” su La7, ha definito la mancata partecipazione della premier italiana un “grave errore strategico”, sottolineando come l’Italia abbia perso un’occasione per giocare un ruolo chiave nella mediazione del conflitto in Ucraina.
L’incontro, previsto per il 15 maggio, avrebbe potuto rappresentare una svolta significativa nel conflitto in corso. Bindi ha espresso sorpresa per l’assenza di Meloni, evidenziando come l’iniziativa diplomatica sia stata promossa da Donald Trump, piuttosto che dall’Unione Europea. “La mossa di Giorgia Meloni non l’ho capita,” ha dichiarato Bindi. “L’assurdo è che non ha capito che Trump cambia idea spesso. Se vuole fare da ponte di pace, deve stargli dietro. Se non capisce il suo cambiamento di registro fallisce, come ha fallito in questa circostanza”.
L’ex ministra ha inoltre espresso la necessità di un’Europa più proattiva nel cercare soluzioni diplomatiche al conflitto. “Io ho sempre auspicato che insieme alle armi si aprissero vie diplomatiche, sono sorpresa del fatto che questo sia avvenuto con Trump, non ho mai capito perché non è successo prima. Avrei auspicato un ruolo dell’Europa più forte”.
Bindi ha sottolineato l’importanza cruciale dell’incontro previsto a Istanbul, descrivendolo come un’opportunità unica per avviare un processo di pace duraturo. “Se questo incontro giovedì non ci sarà, ci aspettano tempi peggiori di quelli che già stiamo vivendo,” ha avvertito.
L’assenza di Meloni, secondo Bindi, è stata interpretata come un segnale di debolezza e di mancanza di visione strategica. In un momento in cui l’Italia potrebbe svolgere un ruolo significativo nel contesto internazionale, la decisione della premier di non partecipare a incontri chiave viene vista come un’occasione persa per rafforzare la posizione del paese sulla scena mondiale.