Crisi Ucraina, l’esercito russo batte in ritirata! Ecco perchè e cosa sta succedendo

INGENTI PERDITE DI UOMINI E DIFFICOLTÀ NEL PROSEGUIRE LA MISSIONE A NORD: “MINI RITIRATA” DELLA RUSSIA IN BIELORUSSIA, ECCO COSA STA ACCADENDO E PERCHÉ
Proseguono i conflitti tra Ucraina e Russia ma le truppe di Putin iniziano ad avere le prime serie difficoltà a continuare la missione: la strenua resistenza degli ucraini, soprattutto attorno alla città di Kiev, ha messo in crisi alcune parti dell’esercito ex sovietico al punto che hanno dovuto battere la ritirata. SkyTg24 rivela infatti che i militari schierati attorno alla capitale si stanno dirigendo verso la Bielorussia; si tratta delle unità della 106^ divisione autotrasportata russa, letteralmente decimata dalla pronta risposta dei soldati ucraini. Indietreggiano anche i militari nei pressi della cittadina bielorussa di Slavutych. Un piccolo ma significativo successo per il Paese governato da Zelensky, ma le ostilità sono tutt’altro che terminate…

PERCHÉ I SOLDATI RUSSI SI RITIRANO IN BIELORUSSIA?
Il motivo per il quale questa porzione di esercito russo si sta ritirando in Bielorussia è molto semplice: date le problematiche sorte in termini di perdite di uomini (circa 600 vittime), la Russia deve ripristinare la capacità di combattimento delle unità per poi tornare alla carica a Kiev e dintorni. Quella dei generali di Putin, dunque, non è una ritirata a tutti gli effetti bensì un “time out” di riorganizzazione delle milizie. La vastità dell’esercito russo è nota a tutti, il che non renderà difficile la ricomposizione dell’organico militare e la nuova marcia verso l’Ucraina.

MA LA GUERRA CONTINUA
Se a Nord la Russia ha avuto difficoltà tali da adottare la “ritirata temporanea”, a Sud si continua a combattere e l’esercito russo si avvicina sempre di più alla conquista del porto di Mariupol, una delle città più flagellate dai bombardamenti. Il Ministero degli Affari esteri ucraino ha confermato che la maggior parte degli edifici è stata distrutta e la popolazione rimasta è in grave difficoltà, descrivendo l’attuale situazione umanitaria come “catastrofica”. Intanto in Turchia sono ripresi i negoziati per tentare di trovare un accordo sulla fine delle ostilità e il Premier ucraino Zelensky si è detto favorevole ad accontentare la Russia su quattro punti in particolare.