Crisi Ucraina, arriva un nuovo pericolo per l’Italia: il rapporto del Fondo Monetario Internazionale, cosa succede

L’ITALIA DEVE FRONTEGGIARE UNA “NUOVA” MINACCIA CHE RIGUARDA LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA IN UCRAINA, ECCO DI COSA SI TRATTA E PERCHÉ
La guerra in Ucraina sta causando problemi sotto ogni punto di vista: al popolo ucraino, costretto a lottare per sopravvivere e per difendere la propria identità nazionale, allo stesso esercito russo che (nonostante Putin non voglia ammetterlo) sta facendo molta fatica a portare a termine la missione e all’Europa che ora dovrà fronteggiare le conseguenze delle sanzioni inflitte all’economia russa. Lo stop (progressivo) all’importazione di gas, petrolio, carbone e altre materie prime provenienti dalla Russia avrà come effetto boomerang sia l’aumento del costo per reperire o produrre queste sostanze, sia la riduzione del Pil (Prodotto Interno Lordo) di ogni singolo Paese. E, neanche a dirlo, tra le nazioni che più di tutte accuseranno tutto ciò c’è l’Italia: è quanto emerge dal World Economic Outlook, il rapporto semestrale del Fondo Monetario Internazionale che monitora le condizioni dello scenario macroeconomico. Ecco cosa significa per gli italiani.

IL CALO DEL PIL IN ITALIA (E NON SOLO)
La Germania e l’Italia, secondo il report del FMI, sono le economie avanzate europee che subiranno i maggiori contraccolpi (in fatto di PIL) dovuti alla guerra in Ucraina, precisamente a causa della maggior dipendenza energetica dalla Russia in relazione ad altri Paesi del Vecchio Continente. Il PIL dell’Italia del 2022 dovrebbe raggiungere il 2,3%, un 1,5% in meno rispetto a quanto preventivato a gennaio scorso (nel 2021 è stato del 6,6%), mentre la Germania vedrà la riduzione PIL dell’1,7% rispetto alle previsioni. Più contenuti, ma in ogni caso evidenti, i cali anche per Gran Bretagna (-1%), Francia (-0,6%) e Spagna (-0,9). E tutto questo senza contare l’inflazione sempre più galoppante. NUOVA MINACCIA DI PUTIN ALL’ITALIA, ECCO DI CHE SI TRATTA

IL RAPPORTO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
“Gli effetti della guerra in Ucraina – recita la nota ufficiale del FMI – si stanno propagando in maniera ampia e a distanza e si diffondono prevalentemente tramite i mercati delle materie prime, il commercio e i collegamenti finanziari. Dato che la Russia è un fornitore primario di petrolio, gas naturale e metalli, e che assieme all’Ucraina lo è di grano e mais, l’attuale atteso calo delle forniture di queste materie prime ha già causato notevoli aumenti dei prezzi. Europa, Caucaso, Asia Centrale, Medioriente, Nordafrica e Africa sub sahariana sono le regioni più colpite. I prezzi di alimentari e carburanti colpiranno le famiglie a basso reddito“. L’impressione, dunque, è che il peggio in questo senso debba ancora arrivare…